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venerdì 30 ottobre 2015

LOKI, IL GATTO VAMPIRO CHE HA SPODESTATO DRACULA

Mi sono follemente innamorata❤ di Loki! No non sto parlando del tenebroso Loki della saga cinematografica "Thor" interpretato dal bravissimo Tom Hiddleston, sto parlando di Loki "il Vampiro". No, non mi sono innamorata di un vampiro, come Bella di "Twilight", lo so anch'io che i vampiri non esistono, ma esistono i gatti vampiro e sono tenerissimi! Precisamente ne esiste uno e sul suo profilo Instagram Loki_kitteh ha 68mila followers, non potevo certo perdere l'occasione di presentarvi questa star felina del web. Io adoro i gatti, basta osservare il mio profilo Instagram e il nome che ho attribuito al mio blog; inoltre seguo molti gatti vip su Instagram (per dirne due Choupette, la gatta del direttore della Maison Chanel, Karl Lagerfeld e Meredith, la gatta della pop-star Taylor Swift). È stato così che, girovagando tra vari profili miciosi, mi sono imbattuta in questo musetto: 
 
 
è una particolare micia di nome Loki, che ha i canini sporgenti. In poco tempo questa gatta che ha un nome maschile ma non a caso (infatti Loki nella mitologia norrena è un Dio ambiguo e malvagio, il Dio del male, degno rappresentante dell'espressione da cattivella di questa gatta), è diventata famosissima grazie alla sua proprietaria che si diverte a postare in rete foto e video che enfatizzano il contrasto tra gli occhi angelici azzurri e gli inquietanti canini in bella vista che le conferiscono un'aspetto da Draculina.
 
 
CHE DENTATURA!!!!

Non si conosce da dove provenga questo difetto dentale e anche il passato della micia Loki è avvolto nel mistero, proprio come la leggenda del Conte Dracula si perde nei territori della Transilvania in Romania. Di certo Loki era predestinata: se il Dio Loki voleva conquistare il mondo, lei ha conquistato Instagram: la sua immagine ha spopolato anche su tazze, t-shirt, cuscini e il 20% dei profitti sono stati devoluti al rifugio dove Kaet ha adottato Loki, il "The Chittanden Count Humane Society" a Burlington, Vermont, negli Stati Uniti. Anche se il suo marchio di fabbrica sono i denti sporgenti, Loki non disdegna stare seria e a non esibire i suoi canini da creatura della notte.
 
 
A VOI PIACE LOKI?

mercoledì 28 ottobre 2015

TIM BURTON: IL POETA DARK

Il personaggio che voglio citarvi oggi è collegato al 31 ottobre, ad Halloween, la festa degli Ognissanti. Io personalmente, non ho mai festeggiato questa festa, non mi sono mai addobbata da personaggio horror, con maschere terrificanti e festeggiato in discoteca o in location personalizzate per l'occasione con ragnatele, pipistrelli ecc... Già è difficile trovarmi in discoteca il sabato o la domenica, anzi mi vedrete con il contagocce (cioè quasi mai) figurarsi per Halloween in mezzo a questi strani personaggi. Per me Halloween significa un giorno come un altro e l'unica cosa che non può mancare è guardare un film in compagnia. Non horror, sono facilmente suggestionabile, ma di genere fantastico e diretto da uno dei
registi più visionari di Hollywood, nientemeno che Tim Burton. Ma com'era Tim Burton da giovane?


Eccolo Timothy Burton (sì è proprio lui), all'epoca (nel 1981) era un promettente disegnatore d'animazione californiano (di Burbank) della DISNEY, si avete letto bene D-I-S-N-E-Y!!! In particolare contribuì a finire i bozzetti per il cartone animato "Red e Toby nemici amici", illustrando il grande amore di Red, la volpe Vicky! Ce lo vedete l'oscuro Tim Burton disegnare dei dolci animaletti? Certo che no, era una tortura per lui disegnare quelle volpi ammiccanti, non ci riusciva! Lui fin da bambino adorava gli horror della Hammer Film Productions (con protagonisti Godzilla e Frankenstein, tanto per intenderci) e Vincent Price, attore di horror, basati sulle storie di Edgar Allan Poe. Basta guardare i suoi bozzetti dark: lo vedrebbe anche una persona cieca come una talpa che tra il primo disegno, pauroso e in bianco nero e il secondo allegro, dolce e colorato c'é un abisso.

 

Lo sa anche Burton, che a 24 anni decide di scrivere e realizzare un corto di cinque minuti in bianco e nero intitolato Vincent, creato con la tecnica dello stop-motion (fotografare un fotogramma di piccolissimi movimenti compiuti da modellini). Il protagonista non é altro che lo stesso Burton da bambino, che fantastica sulle storie horror ("Il Corvo" di Allan Poe) che adora e sul suo mito Vincent Price (voce narrante nonché ispiratore del titolo). Si delinea dal quel momento lo stile di Burton, vicino all'espressionismo tedesco e il gotico. Questi sono gli esordi di Burton e ora ho deciso di associare un episodio della sua vita ad ogni film da lui realizzato. Se siete fan di Burton, sapete che i suoi film sono spesso autobiografici. Quindi iniziamo:
FRANKENWEENIE E I RAPPORTI BURRASCOSI CON LA DISNEY
Nel 1984 Burton riceve dalla Disney la possibilità di girare un corto di venticinque, di cui idea il soggetto, "Frankenweenie", nel quale riprende il mito dell'inventore Victor Frankenstein e lo trasforma in un bambino che ricostruisce il suo cagnolino Sparkly dopo un incidente, con cuciture e marchingegni elettronici. Il film in bianco e nero conquista una nomination all'Oscar come miglior Cortometraggio ma ottiene scarso successo e la censura da parte della Disney per un pubblico inferiore ai 14 anni. Da lì Burton interrompe (giustamente, dico io) ma solo momentaneamente il suo rapporto con la casa Disney. Solo nel 2013 ripropone Frankenweenie con la tecnica della stop-motion da lui tanto amata e il 3D e infatti riceve una candidatura all'Oscar come miglio film d'animazione. Visto? Tim Burton non sbaglia mai!
 

PEE-WEE'S BIG ADVENTURE E L'ESORDIO CON I LUNGOMETRAGGI
Nonostante l'insuccesso del corto, "Frankweenie" nel 1985 capitò sotto gli occhi dell'interprete del famoso personaggio di una serie per ragazzi, Pee-wee Herman, interpretato dall'attore Paul Reubens, che propose Burton alla Warner come regista per il film sulle avventure del suo strambo personaggio. Il film, una commedia divertente riscuote molto successo, ma non rispecchia lo stile gotico di Burton e ci vogliono ancora un po' di anni prima che esprima tutto il suo talento.
 
 
BEETLEJUICE E WINONA RYDER
Nel 1988 Burton dirige finalmente una macabra commedia fantasy-horror, che narra le vicende di una coppia di sposi che, appena morta, continua a vivere nella loro casa fino a quando una nuova famiglia si trasferisce nell'abitazione. Allora gli sposini defunti invocano un esorcista per far liberare la casa, l'inquietante Beetlejuice (Michael Keaton). Il film segna l'ingresso nel mondo Hollywood della giovanissima Winona Ryder, qui interprete della figlia dark, Lydia, della coppia di umani e il suo sodalizio con Tim Burton. Con questo successo dark, la carriera del nostro Burton é finalmente avviata.
 
 
BATMAN E I KOLOSSAL
Con "Batman" (1989) si apre un nuovo capitolo della carriera di Tim Burton: accettando di dirigere questo kolossal per crearsi un posto di prestigio, si scontra con la Warner che gli cambia la sceneggiatura del film e gli impone le proprie scelte. Burton completa il film su Batman che deve sconfiggere il terribile Jocker (Jack Nicholson) e riscuote grande successo ma decide di creare la propria casa di produzione per aver il pieno controllo sui suoi film. E quando viene richiamato per creare il sequel di "Batman" (1992), accetta a condizione di aver il controllo totale sul sequel. Così nascono le rielaborazioni dark del Pinguino (un'inquietante Danny DeVito) e della aggressiva e sensuale Cat-Women (Michelle Pfeiffer), una trama poco inerente al fumetto, ambientazioni oscure e tetre. Il film non riscuote lo stesso successo ma Burton è soddisfatto. Effettivamente a me è piaciuto di più il sequel, si nota maggiormente lo stile gotico di Burton e poi è con questo film che ho scoperto l'universo magico di questo visionario regista!
 
 




EDWARD MANI DI FORBICE E IL RITORNO ALL'INFANZIA
Tra i due "Batman", nel 1990, Burton ripesca dai suoi disegni d'infanzia, un personaggio che rifletteva i suoi sentimenti d'isolamento e di incapacità di comunicare. I suoi coetanei lo emarginavano e lui non sapendo perché immaginava che era connesso a qualcosa che voleva toccare ma non poteva, una cosa creativa e distruttiva. Così nasce "Edward mani di forbice" (un alter-ego di Tim Burton), un personaggio dark, che ha al posto delle mani delle cesoie perchè il suo inventore (l'amato Vincent Price) è morto prima di completarlo. Ma grazie ad una venditrice Avon che lo trova in un castello diroccato, viene portato nel mondo degli umani. Edward diventa il beniamino del paese e s'innamora della figlia (Winona Ryder) della donna che lo ospita, ma tutto non è semplice per lui. Per la parte di Edward viene scelto Johnny Depp, che batte la concorrenza di Tom Cruise e finalmente si libera dell'etichetta di idolo delle teenager, appiccicatagli quando girava la serie "Jump 21 Street". In seguito diventerà nientemeno che l'attore feticcio e grandissimo amico di Tim Burton. Secondo me "Edward mani di forbice" è uno dei migliori film di Burton, un capolavoro ricco di poesia, sentimento e magia, una fiaba tra "Pinocchio" e "La Bella e la Bestia" romantica e commovente. Consiglio vivamente a tutti di guardare questo film. Ne rimarrete incantati!
 
 
NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS E IL SUO AMORE PER GLI SCHELETRI
L'idea nasce da un ricordo di Burton: con l'avvicinarsi delle feste natalizie, vede un negoziante rimuovere le decorazioni di Halloween per mettere quelle natalizie. Da ciò crea una poesia illustrata quando lavorava per la Disney, progetto mai realizzato perchè il protagonista, uno scheletro (Burton adora gli scheletri, nei suoi disegni li mette ovunque) era troppo dark (e ci risiamo, evidentemente la Disney non aveva ancora compreso il suo stile). Finchè la Disney cambia idea (era ora!!) e accetta di produrre il film nel 1993. "Nightmare" realizzato con la tecnica dello stop-motion, ottiene un grandissimo successo. Burton non sbaglia un colpo e continua la sua ascesa cinematografica.
 
 
ED WOOD E LE STORIE AUTOBIOGRAFICHE
Conoscete Ed Wood? È il regista "peggiore di tutti i tempi e Tim Burton, fan di questo regista, decide di farne un film centrato sul rapporto tra Wood (interpretato da Johnny Depp) e Bela Lugosi (il primo attore che interpretò il vampiro Dracula) che rispecchia lo stretto rapporto fra Burton e il suo mito Vincent Price. Questo film del 1994 è il suo primo biografico ed ottiene un discreto successo.


MARS ATTACK E L'ESORDIO NELLA FANTASCIENZA
Per la prima volta nel Burton dirige nel 1996 questa commedia macabra e fantascientifica stile anni 50. Protagonisti sono degli alieni che invadono la terra. Le fisionomie aliene sono basate su una vecchia serie di figurine, omaggio a un tipo di caramelle in voga negli anni 60, ma a me sinceramente questi alieni dal cervello sproporzionato non mi sono mai piaciuti, anzi non mi piacciono proprio gli alieni (tranne E.T, ma questa è un'altra storia). Comunque "Mars Attack" viene lodato soprattutto per l'humor nero da commedia satirica e Burton centra ancora il colpo.
 
 
IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW:
Per questo film, Burton prende ispirazione da il romanzo omonimo di Washington Irvine, prediletto fin dalle elementari e uno dei più famosi della letteratura americana e scrittura la sua fidanzata di allora, Lisa Marie. La storia, horror, narra di un "Cavaliere senza testa" che mozza le teste delle sue vittime. Nel film a contrastare questo assassino arriva un investigatore un po' impacciato (ancora il nostro Johnny Depp) e una giovane amante dei tarocchi, Katrina (una giovane e stranamente angelica Christina Ricci). Il film del 1999 è uno dei pochi finora veramente gotici e spaventosi, un omaggio ai film horror da lui adorati nella
 sua infanzia e infatti riceve tanti premi e svariate nomination.
 
 
IL PIANETA DELLE SCIMMIE E L'AMORE
In tutte le storie autobiografiche che si rispettino, c'è sempre una grande storia d'amore: è il 2001 e Tim Burton scritturò l'attrice Helena Bonham Carter per la parte della scimmia Ari, nel film "Planet of alpes". Burton s'innamorò perdutamente di lei e della mobilità delle sue sopracciglia, in perfetto stile burtoniano-romantico (chi si innamora delle sopracciglia? Di solito ci si innamora degli occhi, del sorriso, ma Burton è unico, si sa)
 
 
BIG FISH E LA SUA FAMIGLIA
Questo film del molto personale per Burton: racconta la storia di un uomo, che ha vissuto straordinarie e magiche avventure che, in punto di morte riallaccia i rapporti con il figlio, che sta per diventare a sua volta padre. All'epoca Burton aspettava il primo figlio da Helena Bonham Carter e gli era venuto a mancare da poco suo padre, con cui non era molto legato. "Big fish" è uno dei suoi film più intimi e personali e vale la pena di guardarlo almeno una volta.

 
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO E LE RIVISITAZIONI
Nel 2005 Burton dirige il film "La fabbrica di cioccolato", non un semplice remake ma una storia più dark, dal ritmo vivace, con aggiunta di flash-back (il cioccolataio Willy Wonka ha un passato). Chi interpreta il cioccolataio più strambo del pianeta che accompagna dei ragazzi in visita, grazie alla vincita di un biglietto d'oro, alla magica Fabbrica di cioccolato? Sempre lui Johnny Depp, qui in versione mega occhialoni e una pettinatura a caschetto come la celebre Anna Wintour. I fan della pellicola mi linceranno per le feste, ma questo è uno dei pochissimi film di Burton che non ho molto apprezzato: tutto troppo surreale (ok, tutti i film di Burton, non sono realistici, tranne le biografie) ma rispecchiano attraverso i sentimenti e le emozioni la realtà, mentre in questo film è tutto irrealistico. Però devo dire che è realizzato in modo strepitoso.
 
 
LA SPOSA CADAVERE
Secondo me, è il migliore film d'animazione di Burton. Creato nel 2005 sempre con la tecnica della stop-motion, racconta la storia (di origine ebrea-russa tratta da una storia folkloristica) di un giovane di nome Victor che deve sposare, con un matrimonio combinato, Victoria. Alle prove del matrimonio, lui si mostra imbranato e impacciato ma Victoria s'innamora di lui. Alla fine però Victor scappa nel bosco per riprovare le prove del matrimonio. Dopo aver fatto il giuramento, Victor infila l'anello in un ramo che in realtà è il dito della "Sposa cadavere" che lo reclama come sposo e lo trascina nel mondo dei morti. Come fa ora Victor a sposare la sua amata? È un film divertente, poetico, con personaggi non esteticamente belli e perfetti, ma profondi e una storia piena di significato.
 

SWEENEY TODD IL DIABOLICO BARBIERE DI FLEET STREET E IL MUSICAL
Per la prima volta Burton nel 2007 dà vita ad un musical di cui aveva già acquistato i diritti in passato. Il film racconta la storia di un sanguinario barbiere che cerca vendetta, con l'immancabile Johnny Depp, qui killer spietato, con i capelli alla "Crudelia DeMon" armato di rasoio. Il musical riscuote grande successo, Tim Burton raggiunge la consacrazione mondiale con il Golden Globe come miglior commedia o musical e il Leone d'oro, a Venezia come miglior regista.

 
ALICE IN WONDERLAND E L'AVVICINAMENTO ALLO STILE DISNEY
Burton dirige nel 2010 questa rivisitazione dei due libri di Lewis Carroll perchè non aveva mai visto una versione che avesse avuto un forte impatto su di lui: raccontavano sempre una serie di strani eventi, personaggi strani e Alice che vagava da un personaggio all'altro come un osservatore. Lo scopo di Burton, invece, era di fare un film coinvolgente, fresco e che esprimesse la psicologia del libro, con il 3D era perfetto! Nonostante le grandi intenzioni, il film non ottiene grande successo, venendo considerato quello meno gotico e più disneyano di Burton. A me questa versione pop mi é piaciuta molto: non sono un'amante del cartone animato "Alice nel paese delle meraviglie", ho apprezzato di più libro ma questa fantasiosa versione mi ha fatto ricredere! Non vedo l'ora di guardare il sequel!
 

DARK SHADOWS E L'INSUCCESSO CINEMATOGRAFICO
"Dark shadows" era una soap andata in onda negli anni 60\70 durante l'infanzia di Burton. La storia di genere horror, con elementi soprannaturali divenne un cult e Burton decise nel 2012 di dirigere il remake. Il protagonista è l'ormai insostituibile Johnny Depp, qui nei panni di Barnabas Collins un dongiovanni che seduce una strega (Eva Green) e poi l'abbandona. Lei per ripicca lo trasforma in un vampiro e lo seppellisce vivo. Finchè Barnabas non viene risvegliato, dopo parecchi anni e si ritrova catapultato negli anni 70! Questo film segna uno scivolone per Burton, perchè il film a metà fra il gotico e il pop, non riscuote grande successo e la sceneggiatura viene ritenuta troppo debole.
 

BIG EYES E IL RITORNO ALLE BIOGRAFIE
Nel 2014 Burton torna a dirigere una storia autobiografica, quella della famosa pittrice degli anni 50\60 Margaret Keane, autrice di dipinti che raffigurano bambini dagli occhi enormi. Per anni si è ritenuto che il vero autore fosse suo marito, Walter Keane, finchè la donna non si ribella e lo porta in tribunale. Burton molto amico di Margareth (la signora oggi ha più di 90 anni) ha voluto omaggiarla con questo bel film, consigliato a tutti gli amanti dell'arte e delle storie vere!
 

E A VOI PIACE TIM BURTON? QUALI FILM PREFERITE DI QUESTO STRAORDINARIO REGISTA?


domenica 18 ottobre 2015

LA DAMA IN ORO

Conoscete il quadro di Gustav Klimt "Il ritratto di Adele Bloch-Bauer"?

Io non lo conoscevo. Anche se ho fatto il liceo artistico, di Klimt, avevo studiato solo "Il bacio", uno dei suoi quadri più famosi. Ignoravo completamente la storia travagliata di quello che, ancora oggi, è il quadro più costoso del mondo (il ritratto di Adele è un olio e oro su tela) e il più rappresentativo della fase dorata di Klimt. Sì perchè il dipinto, realizzato a Vienna nel 1907, che raffigura Adele, la moglie dell'industriale Ferdinand Bloch-Bauer, come una regina adornata da un collier, gioielli ed oro, è l'emblema di una delle pagine più oscure della storia (la seconda guerra mondiale e la Shoah): il quadro fu rubato dai nazisti e rivendicato dallo stato austriaco e dai suoi legittimi proprietari che ingaggiarono una lunga battaglia civile per riprendersi l'opera. Perchè vi sto parlando di un quadro in un blog di cinema? Perchè da questa vicenda è stato tratto un film, "Women in gold" (La dama in oro), di Simon Curtis e ispirato a questa storia vera.


 La protagonista è la nipote di Adele, Maria Altmann, ebrea austriaca ultraottantenne che, scappata in America per salvarsi dall'Olocausto, nel 1998 torna a Vienna, superando i suo demoni, per cercare di riprendersi il suo quadro. Assistita da un giovane avvocato ebreo, Randy Schoenberg (Ryan Reynolds), nipote del celebre compositore Arnold Schoenberg, Maria ingaggia una dura battaglia per recuperare il dipinto che si concluse solo nel 2006. Il film si dipana su due binari: quello dei flash-back (che raccontano la vita agiata condotta da Maria (interpretata da giovane da Tatiana Maslay, la star di Orphan Black), il suo matrimonio con un cantante lirico (Max Irons), la sua rocambolesca fuga in America per sfuggire alle persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti.

Maria da giovane

Il secondo filo narrativo è quello del legal-drama, che racconta le fasi delle difficili procedure civili per riappropriarsi del quadro. A proposito di questi tesori trafugati e delle vite "derubate" degli ebrei, mi ha colpito soprattutto una frase detta da Maria-Helen Mirren: "La gente dimentica. Soprattutto i giovani". Dimenticano come Randy, l'avvocato che assiste la protagonista, che dopo le prime negazioni sulla restituzione del quadro e di altre opere di Klimt, davanti al memoriale dell'Olocausto di Vienna ricorda la sua famiglia scampata dal nazismo e tutte quelle vittime che non ce l'hanno fatta e capisce che deve fare giustizia per il popolo di Vienna che aveva perso la libertà, la famiglia, la casa e gli averi come Maria. Io non sono mai stata a Vienna, ma in gita a Berlino, ho visitato il Museo Ebraico e il Memoriale dell'Olocausto. Posso confermare che, finché non vedi con i tuoi occhi i luoghi della Shoah, non prendi appieno la coscienza degli orrori dello sterminio degli ebrei. Però anche vedere film, documentari su quei tragici fatti è importante, perchè non bisogna mai dimenticare, anche se sono passati più di cinquant'anni. E "Woman in gold" affronta l'argomento senza che la tragedia prenda il sopravvento grazie ad una battagliera, simpatica ed arzilla vecchietta (Helen Mirren è bravissima),

  un po' come è accaduto l'anno scorso con "Monuments men", con protagonisti esperti d'arte che cercano di recuperare tesori trafugati dai nazisti. È un film che tiene viva la memoria del passato, perfetto per tutti gli appassionati delle storie vere e per chi ama l'arte. MERITA UN 8!!

giovedì 15 ottobre 2015

25 DOMANDE SUL CINEMA

Dopo aver aperto da poco questo blog di cinema, ho deciso di partecipare a questa divertente iniziativa, "25 domande sul cinema", per descrivervi i miei gusti cinematografici. Iniziamo...
 
 
1) IL PERSONAGGIO CINEMATOGRAFICO CHE VORRESTI ESSERE
Oddio, solo uno???? Sicuramente vorrei essere una principessa di qualche versione live action (quella con gli attori che interpretano le fiabe Disney). Sì lo so, non ho cinque anni, ma chi di voi non ha sognato di essere una principessa? Vorrei essere una ragazza moderna, libera, coraggiosa, che combatte i pregiudizi come Belle di "La Bella e la Bestia". Sì, vorrei essere lei, mi rispecchio
nel suo carattere e nella sua passione per i libri e poi alla fine diventa proprio una principessa!


       Mi piacerebbe anche essere Jo March (interpretata da Winona Ryder) in "Piccole Donne" o Elizabeth Benneth (interpretata da Keira Knightley) in "Orgoglio e pregiudizio"!

 
 
2) GENERE CHE AMI E ODI
Sono praticamente "onnivora" nel senso che mi piacciono quasi tutti i generi cinematografici: i miei preferiti sono quelli in costume che raccontano una complicata storia d'amore, i fantasy di Tim Burton, i film orientali di arti marziali (ad esempio "La tigre e il dragone" o "La foresta dei pugnali volanti", vedi foto) e tutti i cartoni animati Disney e le sue versioni in live action. Odio i thriller efferati e gli horror cruenti!


 

3) PREFERISCI I FILM IN LINGUA ORIGINALE O DOPPIATI?
Preferisco quelli doppiati nella nostra lingua: abbiamo tanti doppiatori bravissimi e secondo me il doppiaggio non rovina affatto un film fatto bene. I film in lingua originale sono perfetti per imparare la pronuncia inglese, ma li preferisco doppiati.

4) L'ULTIMO FILM CHE HAI COMPRATO?
Un film poetico "La volpe e la bambina" di Luc Jacquet, quello del documentario "La marcia dei pinguini"! Parla del rapporto fra l'uomo, la natura e gli animali: una bambina incontra una volpe e impara a conoscerla e amarla anche se lei è un animale selvatico.
 

5) SEI MAI ANDATA AL CINEMA DA SOLA?
No!

6) CHE COSA NE PENSI DEL BLU-RAY?
Sinceramente preferisco vedere i DVD non in Blu-Ray.

7) CHE RAPPORTO HAI CON IL 3D?
Pessimo! Nel senso che non ho mai guardato un film in 3D e trovo inutile farlo. Quando guardo un film mi immedesimo già nella storia, che senso ha indossare occhialini in 3D per essere proiettati dentro? Quindi per me niente film in 3D!

8) COSA RENDE UN FILM UNO DEI TUOI PREFERITI?
Una bella storia d'amore, ma di quelle complicate o impossibili che appassionano gli spettatori ma alla fine il lieto fine trionfa. Mi piacciono anche i colpi di scena, quelli che sconvolgono la trama!

9) PREFERISCI VEDERE I FILM DA SOLA O IN COMPAGNIA?
In compagnia: di amici, ma soprattutto di mia mamma: è un'appassionata di film come me, abbiamo gusti molto simili e spesso guardiamo film insieme!

10) ULTIMO FILM VISTO?
Al cinema il film d'animazione "Inside out", in tv "Rush" che racconta le rivalità tra due grandi campioni di automobilismo: James Hunt e Niki Lauda.
 
 
11) UN FILM CHE FA RIFLETTERE
"The help", un film meraviglioso che racconta la storia di di una scrittrice che raccoglie le confidenze delle cameriere di colore che subisco tutti i giorni angherie nell'America degli anni 60.
 
 
12) UN FILM CHE FA RIDERE
"Quasi amici"che racconta la storia di un ricco paraplegico parigino che assume come badante un senegalese con problemi di giustizia. I due sono molto diversi e tra battibecchi comici, i due piano piano costruiranno un rapporto di amicizia.
 

 13) UN FILM CHE FA PIANGERE
"Titanic" non c'è dubbio! E sapere che questa è una storia vera, ti colpisce nel profondo e ti fa commuovere ancora di più!
 
 
14) UN FILM ORRIBILE
Tutti i "Cinepanettoni", quelli non mi piacciono proprio!
 
15) UN FILM CHE NON HAI VISTO PERCHÉ TI SEI ADDORMENTATA
Non è mai capitato!
 
16) UN FILM CHE NON HAI VISTO PERCHÉ STAVI FACENDO LE "COSACCE"
Hahaha, non mi è mai capitato!
 
17) IL FILM PIÙ LUNGO CHE HAI VISTO
"Titanic", lo so sono ripetitiva, ma l'ho visto solo qualche giorno fa! È un kolossal, ma non annoia affatto, tiene lo spettatore inchiodato al divano!
 
18) IL FILM CHE TI HA DELUSO
"Il principe del deserto" con Antonio Banderas: l'ho visto qualche mese fa, mi aspettavo un bel film avventuroso nel deserto e invece l'ho trovato lentissimo e noioso.


19) UN FILM CHE SAI A MEMORIA
"Ghost", l'ho visto tante volte e ho anche il dvd!! Film romantico e fantasy, se non l'avete visto ve lo consiglio vivamente.
 

 
20) IL FILM CHE HAI VISTO PERCHÉ TI HANNO TRASCINATO
"Into the woods" il musical sulle fiabe: non mi hanno proprio trascinato, degli amici mi hanno chiesto di venire, io ho accettato volentieri e alla fine mi è piaciuto mentre ai miei amici non tanto.

 
21) IL FILM PIÙ BELLO DA UN LIBRO
Di solito non succede mai! Io dico "L'uomo che sussurrava ai cavalli" perchè il film non sfigura rispetto il libro.

 
22) IL FILM PIÙ DATATO CHE HAI VISTO?
Credo "Vacanze romane" dei primi anni 50, film in bianco e nero che ancora oggi mantiene il suo fascino.
 

23) MIGLIOR COLONNA SONORA
Quelle di Ennio Morricone sono insuperabili. Ma anche la colonna sonora di Titanic, è stupenda e quella di Henry Mancini in "Colazione da Tiffany".
 
24) MIGLIOR SAGA
"Le cronache di Narnia" trilogia di film composta da "Il leone, la strega e l'armadio", "Il principe Caspian" e "Il viaggio del veliero". È una delle prime saghe che ho visto e mi è piaciuta molto.
 
 
MIGLIOR REMAKE
"Sabrina" con Julia Ormond e Harrison Ford: il remake è all'altezza dell'originale con la divina Audrey Hepburn!


Ringrazio 


 sofasophiablog.blogspot.it che ha ideato questo tag

lunedì 12 ottobre 2015

LA RAGAZZA IN TUBINO CHE RIVOLUZIONÒ LA MODA E IL CINEMA

Una giovane ed elegante ragazza che indossa un tubino nero di raso Givenchy, filo di perle, occhiali neri Rayban, capelli raccolti, scende da un taxi al numero 727 di Fifth Avenue. In sottofondo parte la malinconica canzone "Moon River" di Henry Mancini. Siamo a New York, le strade sono deserte e la giovane si dirige con un sacchetto in mano davanti la gioielleria Tiffany. Estrae un croissant e beve caffè nero, mentre ammira i gioielli esposti in vetrina.


Questa é la celebre scena d'apertura di "Colazione da Tiffany" (1961). È la colazione più famosa del mondo, ma addentriamoci nella trama: la ragazza é la protagonista, Holly Golightly (Holly significa agrifoglio quindi pungente e Golightly andare in leggerezza) una ragazza spensierata, sognatrice, ingenua che per vivere si arrangia facendo l'accompagnatrice di alto borgo, passando tra una festa e l'altra, conducendo una vita senza regole. Il suo angolo di paradiso è la gioielleria Tiffany, "l'unico luogo dove non ti può accadere nulla di brutto". Un giorno arriva accanto al suo appartamento uno scrittore squattrinato di nome Paul (George Peppard), che per vivere si fa mantenere da una donna più anziana di lui. I due si scontrano fin dall'inizio, ma sono destinati ad innamorarsi. Holly però, cinica verso l'amore anche a causa di un'infanzia di abbandoni e privazioni, ha un'unico scopo: sposare un milionario per risolvere i suoi problemi economici. A complicare di più la situazione arriva l'ex marito di Holly e un suo corteggiatore ricchissimo, ma il lieto fine è assicurato. "Colazione da Tiffany" è il film che consacrerà Audrey Hepburn una star e il tubino Givenchy, che indossa all'apertura del film, uno dei capi d'abbigliamento più influenti del XX secolo. Ma chissà se il film avrebbe avuto lo stesso successo se la trama e la figura della protagonista non fossero state modificate: infatti la protagonista del libro del 1958 era una ragazza bisessuale, trasgressiva e molto vissuta per i suoi 19 anni. Truman Capote, l'autore, voleva la seducente ed estroversa Marilyn Monroe che rifiutò perchè pensava che il ruolo della prostituta potesse danneggiarle la carriera. Fu scelta Audrey Hepburn che, nonostante qualche esitazione, accettò il contratto di 750.000 dollari e il ruolo fu modificato per gli standard hollywoodiani dell'epoca e per adattarlo meglio all'attrice. Così è nata la Holly che fa innamorare il pubblico anche oggi, quella innocente, con grandi occhi da cerbiatta, quella che fischia, quella che beve latte da calici di vetro, quella che vive nel disordine con la musica a tutto volume e quella che pentita torna a recuperare sotto la pioggia Gatto insieme al suo Paul, regalandoci una delle scene più memorabili nella storia del cinema. Un'icona moderna, ribelle ed emancipata per gli anni 60, il prototipo della donna moderna. Un ruolo non semplice quello di Holly. Audrey Hepburn disse: "Sono un'introversa. Interpretare un'estroversa é la cosa più difficile che io abbia fatto nella mia carriera. Ma anche gettare "Gatto" in strada è stata la cosa più disgustosa che io abbia mai fatto". Senza dimenticare quanto è stato difficile per Audrey mangiare i danesi davanti la vetrina di Tiffany. L'attrice voleva un gelato, ma il regista non trovò appropriato mangiarlo di prima mattina.


E il personaggio dello scrittore Paul anche lui è stato modificato nella versione cinematografica? Certo che sì, perchè nel libro il personaggio presentava cenni di omosessualità mentre nel film no.


Bene, vi ho raccontato del "Gatto", della trama del film, degli attori... manca qualcosa? Ma certo mi sono dimenticata di fare un accenno a Tiffany, un altro tassello importante del film. La gioielleria è stata aperta per la prima volta di domenica, il 2 ottobre 1960, per le riprese all'alba e la scena d'apertura fu girata in fretta perché doveva sfilare un corteo. Se andate a New York, fate un salto da Tiffany, anche solo per fotografarvi davanti alla celebre vetrina, vi sentirete una star per un giorno, anche senza lo stesso abito firmato della Hepburn e il suo stesso charme.


Detto questo vi consiglio assolutamente la visione di questa meravigliosa commedia romantica, è una favola moderna e di classe, intramontabile, di quelle che ormai oggi è difficile trovare. VOTO 9