Questa è la settimana di Halloween, avete già deciso che film o serie Tv guardare? Io vi consiglio una serie Tv alternativa che non ha niente a che fare con le streghe, con i vampiri e con gli scheletri: si tratta di "Siren"
serie tv in 10 episodi di genere fantasy-thriller, in onda ogni lunedì su Rai4 alle 21:10, che racconta il mito delle sirene in stile "dark" come nel film "Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare" o in "Harry Potter - Il calice di fuoco", discostandosi dalla celebre e dolce Ariel del cartone animato Disney "La Sirenetta". Infatti Ryn, la sirena protagonista della serie, quando è in acqua diventa una predatrice per nutrirsi e quando è sulla terraferma, in versione "umana", è buona ma non esita ad usare la violenza per difendersi da chi vuole fargli del male.
La serie è ambientata a Bristol Cove, conosciuta per la leggenda secondo la quale è stata la casa delle sirene e la protagonista Ryn (Eline Powell), arriva in città in cerca di sua sorella Donna (Sibongile Mlambo), che è stata rapita dall'esercito locale. I biologi marini Ben (Alex Roe) e Maddie (Fola Evans-Akingbola) scoprono che Ryn è una sirena e l'aiuteranno a salvare Donna.
Sul blog il Termopolio vi presento LA RECENSIONE
Potete recuperare la serie anche su RaiPlay o sabato alle 14:20 sempre su Rai4.
Buon Festa di Halloween a tutti! 🎃
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giovedì 31 ottobre 2019
sabato 26 ottobre 2019
RECENSIONE DEL FILM TRATTO DA UNA STORIA VERA "IL DIRITTO DI CONTARE" (2016)
Recentemente ho guardato in tv il film "Il diritto di contare" diretto da Theodore Melfi, tratto da una storia vera e dall’omonimo romanzo di Margot Lee Shetterly.
Le protagoniste Katherine Johnson (Taraji P. Henson), Dorothy Vaughn (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monae) sono tre donne particolarmente intelligenti che lavorano alla NASA, rispettivamente in campo matematico (Katherine fin da bambina riesce a risolvere con estrema facilità dei calcoli matematici complessi), nel settore delle calcolatrici come supervisore non ufficiale e in campo ingegneristico, per aiutare ad inviare in orbita l'astronauta John Glenn. Infatti lo scopo è eguagliare il primo volo spaziale umano eseguito dai russi, che hanno mandato in orbita Jurij Gagarin. Perchè queste scienziate sono passate alla storia? Perché sono riuscite a combattere sessismo e razzismo nella società degli anni 60 dove gli afroamericani venivano emarginati: infatti avevano bagni riservati (Katherine deve fare più di un chilometro a piedi per raggiungere il suo bagno e non essendo veloce come Forrest Gump, ritorna spesso in ritardo a lavoro), erano discriminate sul lavoro (Vivian Mitchell, il supervisore, tratta le ragazze con freddezza) e addirittura non potevano condividere il contenitore del caffè! Solo Al Harrison (Kevin Costner), il capo di Katherine, ha il coraggio di abbattere la targhetta che indica il bagno delle donne di colore.
Queste tematiche affrontate nel film non sono nuove, però "Il diritto di contare", candidato a tre premi Oscar, si sofferma anche sulla spedizione spaziale tra successi e sconfitte e sulla vita privata delle tre protagoniste, soprattutto di Katherine, vedova e madre di tre figlie che s'innamora dell'ufficiale della Guardia Nazionale Jim Johnson (interpretato da Mahershala Ali di "Green Book"). Bravissime le tre attrici principali Taraji P. Henson, Octavia Spencer candidata per questo ruolo come Miglior attrice non protagonista (Octavia aveva già vinto il Premio Oscar come miglior attrice non protagonista per "The Help" in cui interpretava una governante che combatteva sempre le discriminazioni) e Janelle Monae, ottimo Kevin Costner (il suo personaggio però è stato inventato appositamente per il film) e il resto del cast (da Jim Parsons, star di "The Big Bang Theory" a Kirsten Dunst).
Io, però, ho più simpatizzato per le domestiche di "The Help" che per queste scienziate forse perché in matematica e in fisica sono sempre stata un po' negata 😂
comunque è un film interessante, coinvolgente e curato (soprattutto per la colonna sonora e i vestiti d'epoca). Infine ho trovato molto interessante la scena finale con le foto delle attrici accanto a quelle delle vere matematiche: Katherine Johnson, che in seguito ha calcolato anche le traiettorie per il Programma Mercury e per la missione Apollo 11, oggi è ancora viva e vegeta e ha 101 anni (Katherine è la donna della prima foto)⬇
VOTO 7,5
Le protagoniste Katherine Johnson (Taraji P. Henson), Dorothy Vaughn (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monae) sono tre donne particolarmente intelligenti che lavorano alla NASA, rispettivamente in campo matematico (Katherine fin da bambina riesce a risolvere con estrema facilità dei calcoli matematici complessi), nel settore delle calcolatrici come supervisore non ufficiale e in campo ingegneristico, per aiutare ad inviare in orbita l'astronauta John Glenn. Infatti lo scopo è eguagliare il primo volo spaziale umano eseguito dai russi, che hanno mandato in orbita Jurij Gagarin. Perchè queste scienziate sono passate alla storia? Perché sono riuscite a combattere sessismo e razzismo nella società degli anni 60 dove gli afroamericani venivano emarginati: infatti avevano bagni riservati (Katherine deve fare più di un chilometro a piedi per raggiungere il suo bagno e non essendo veloce come Forrest Gump, ritorna spesso in ritardo a lavoro), erano discriminate sul lavoro (Vivian Mitchell, il supervisore, tratta le ragazze con freddezza) e addirittura non potevano condividere il contenitore del caffè! Solo Al Harrison (Kevin Costner), il capo di Katherine, ha il coraggio di abbattere la targhetta che indica il bagno delle donne di colore.
Queste tematiche affrontate nel film non sono nuove, però "Il diritto di contare", candidato a tre premi Oscar, si sofferma anche sulla spedizione spaziale tra successi e sconfitte e sulla vita privata delle tre protagoniste, soprattutto di Katherine, vedova e madre di tre figlie che s'innamora dell'ufficiale della Guardia Nazionale Jim Johnson (interpretato da Mahershala Ali di "Green Book"). Bravissime le tre attrici principali Taraji P. Henson, Octavia Spencer candidata per questo ruolo come Miglior attrice non protagonista (Octavia aveva già vinto il Premio Oscar come miglior attrice non protagonista per "The Help" in cui interpretava una governante che combatteva sempre le discriminazioni) e Janelle Monae, ottimo Kevin Costner (il suo personaggio però è stato inventato appositamente per il film) e il resto del cast (da Jim Parsons, star di "The Big Bang Theory" a Kirsten Dunst).
Io, però, ho più simpatizzato per le domestiche di "The Help" che per queste scienziate forse perché in matematica e in fisica sono sempre stata un po' negata 😂
comunque è un film interessante, coinvolgente e curato (soprattutto per la colonna sonora e i vestiti d'epoca). Infine ho trovato molto interessante la scena finale con le foto delle attrici accanto a quelle delle vere matematiche: Katherine Johnson, che in seguito ha calcolato anche le traiettorie per il Programma Mercury e per la missione Apollo 11, oggi è ancora viva e vegeta e ha 101 anni (Katherine è la donna della prima foto)⬇
VOTO 7,5
lunedì 21 ottobre 2019
TRE INVESTIGATORI FUORI DAL COMUNE: "IL COMMISSARIO RICCIARDI", "L'ALLIGATORE" E "IMMA TATARANNI - SOSTITUTO PROCURATORE"
"IL COMMISSARIO RICCIARDI" su RaiUno nel 2020
Sarà Lino Guanciale ad interpretare, in una fiction diretta da Alessandro D’Alatri, il commissario di polizia Ricciardi, personaggio della letteratura italiana, protagonista di alcuni romanzi gialli ambientati negli anni Trenta, in epoca fascista, creati dallo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni (ideatore dei romanzi sui "Bastardi di Pizzofalcone").
La particolarità di Ricciardi? Non un carattere intrattabile ma il "dono" di percepire le ultime parole delle vittime di omicidi ed incidenti. Assieme a Ricciardi, ci saranno il fedele brigadiere Maione (Antonio Milo), il medico legale Bruno Modo (Enrico Iannello), la perpetua Rosa Vaglio (Nunzia Schiano) ed Enrica Colombo (Maria Vera Ratti) donna di cui è innamorato Ricciardi. La serie andrà in onda nel 2020.
"L'ALLIGATORE" su RaiDue a fine 2020
"L’Alligatore", è miniserie tv di Rai2 in quattro puntate di genere noir che andrà in onda nel 2020. È tratta dai famosi romanzi di Massimo Carlotto e le riprese inizieranno il 4 novembre a Padova. Il protagonista é "l'Alligatore", non un coccodrillo 😁, ma un ex cantante Blues del gruppo musicale Old Red Alligators (da qui il nome). Nel carcere, si lega ad un malavitoso milanese Beniamino Rossini, con il quale stringe una bella amicizia. Quando esce dal carcere "l'Alligatore" diventa un investigatore privato fuori dagli schemi convenzionali e dovrà risolvere alcuni casi intricati. Il protagonista della fiction sarà interpretato da Matteo Martari (il banchiere fiorentino Francesco de’ Pazzi nella fiction "I Medici" e l'ambiguo Kroess in "Un passo dal cielo 5").
"IMMA TATARANNI - SOSTITUTO PROCURATORE" in onda su RaiUno alle 21:25
È la serie Rai, in prima visione, più seguita di questi mesi, sul blog Il Termopolio vi presento la recensione di "Imma Tataranni - Sostituto procuratore" con Vanessa Scalera e tratta liberamente dai romanzi di Mariolina Venezia editi da Einaudi (cliccate qui per leggerla ➡ IMMA TATARANNI - SOSTITUTO PROCURATORE
GUARDERETE QUESTE FICTION E GUARDATE IMMA TATARANNI?
Sarà Lino Guanciale ad interpretare, in una fiction diretta da Alessandro D’Alatri, il commissario di polizia Ricciardi, personaggio della letteratura italiana, protagonista di alcuni romanzi gialli ambientati negli anni Trenta, in epoca fascista, creati dallo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni (ideatore dei romanzi sui "Bastardi di Pizzofalcone").
La particolarità di Ricciardi? Non un carattere intrattabile ma il "dono" di percepire le ultime parole delle vittime di omicidi ed incidenti. Assieme a Ricciardi, ci saranno il fedele brigadiere Maione (Antonio Milo), il medico legale Bruno Modo (Enrico Iannello), la perpetua Rosa Vaglio (Nunzia Schiano) ed Enrica Colombo (Maria Vera Ratti) donna di cui è innamorato Ricciardi. La serie andrà in onda nel 2020.
"L'ALLIGATORE" su RaiDue a fine 2020
"L’Alligatore", è miniserie tv di Rai2 in quattro puntate di genere noir che andrà in onda nel 2020. È tratta dai famosi romanzi di Massimo Carlotto e le riprese inizieranno il 4 novembre a Padova. Il protagonista é "l'Alligatore", non un coccodrillo 😁, ma un ex cantante Blues del gruppo musicale Old Red Alligators (da qui il nome). Nel carcere, si lega ad un malavitoso milanese Beniamino Rossini, con il quale stringe una bella amicizia. Quando esce dal carcere "l'Alligatore" diventa un investigatore privato fuori dagli schemi convenzionali e dovrà risolvere alcuni casi intricati. Il protagonista della fiction sarà interpretato da Matteo Martari (il banchiere fiorentino Francesco de’ Pazzi nella fiction "I Medici" e l'ambiguo Kroess in "Un passo dal cielo 5").
"IMMA TATARANNI - SOSTITUTO PROCURATORE" in onda su RaiUno alle 21:25
È la serie Rai, in prima visione, più seguita di questi mesi, sul blog Il Termopolio vi presento la recensione di "Imma Tataranni - Sostituto procuratore" con Vanessa Scalera e tratta liberamente dai romanzi di Mariolina Venezia editi da Einaudi (cliccate qui per leggerla ➡ IMMA TATARANNI - SOSTITUTO PROCURATORE
GUARDERETE QUESTE FICTION E GUARDATE IMMA TATARANNI?
giovedì 17 ottobre 2019
RECENSIONE DEL FILM "JOKER" (2019)
Oggi Giulio, il collaboratore cinematografico del blog, vi presenta la recensione del film "Joker", attualmente in testa al box-office.
Joker. La nemesi per antonomasia, non solo di Batman ma quasi di tutto il mondo fumettistico. È un personaggio immaginario creato da Bob Kane, ispirato all’opera di Victor Hugo “L’uomo che ride”, divenuto talmente popolare da rappresentare in molte occasioni un pericolo tangibile per la società del mondo reale. Un personaggio che, alla stregua del suo antagonista col costume da pipistrello, è costruito in maniera così complessa e stratificata da sembrare vero. Joker eleva ad un archetipo riconducibile a situazioni e persone realmente esistenti. È il simbolo del disagio mentale e della diversità. La mente è la macchina più complessa che esista e ovviamente, in questo caso, per disagio mentale si intendono tutte quelle patologie che costituiscono fonte di pericolo per il prossimo.
“Joker”, ultimo film in cui vediamo l’ennesima versione del sadico clown, è diretto da Todd Philips, con Martin Scorsese che figura tra i produttori, e interpretato da Joaquin Phoenix, ed è il primo lungometraggio che vede il personaggio come protagonista assoluto di una storia dedicata alla comprensione della sua personalità e della sua stessa esistenza.
È una classica origin story come ogni altro film sulle origini di un supereroe che si rispetti, concepito però come un film di tutt’altro stampo.
La pellicola, vincitrice del Leone d’oro alla 76° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nonostante le lodi ha suscitato anche molte polemiche dopo la sua uscita nelle sale, in Italia il 3 ottobre 2019, perché raffigura appunto un personaggio così estremo e pericoloso da rappresentare, più di ogni altro personaggio immaginario, una potenziale fonte di ispirazione ed emulazione. Sicuramente la colpa non è da imputare agli atti di violenza ritratti dalla pellicola, per altro molto esigui rispetto al peso narrativo che viene dato al percorso psicologico del personaggio.
Ci sono, e ci sono stati, film ai quali si possono rivolgere accuse di istigazione alla violenza ben più fondate. La risposta a queste accuse risiede proprio nella popolarità del personaggio, nell’aura che lo avvolge e nella conseguente attesa di un’opera che lo ritrae nella sua interezza, disturbante e misterioso, e che anni di fumetti non hanno voluto mostrarne chiaramente la genesi. Joker è la risposta alle mille sfaccettature della natura umana, tanto appassionata verso la figura dell’eroe, simbolo della speranza e del desiderio di essere qualcosa di più, quanto attratta dalla figura negativa del cattivo, che assolve a strumento di sfogo di una parte sopita dell’animo umano.
Non a caso nella letteratura classica e per ragazzi l’eroe spesso si trova a fare i conti con il proprio lato negativo, la parte di sé che vorrebbe dare libero sfogo agli istinti del proprio animo, appunto perché questo atteggiamento lo rende più realistico e vicino alle battaglie interiori che potrebbe avere qualunque individuo. Tale è la risposta alla domanda del lettore/spettatore che ad un certo punto vorrebbe vedere l’eroe cadere, immergersi anch’egli in un certa quantità di disperazione e negatività, soltanto per il mero gusto di vederlo risorgere più forte di prima. Bisogna conoscere il Male per elevarsi a difensore del Bene, così come bisogna conoscere il nemico per combatterlo. Questo affascinante dualismo è sempre stato uno dei tratti distintivi dell’enigmatico rapporto tra Batman e Joker.
Il film costituisce il primo progetto della Warner Bros facente parte di un’ipotesi generale, avanzata dallo stesso Todd Philips, di realizzare una serie di pellicole, basati su personaggi della DC comics, a budget ridotto e con la prerogativa di partire dal materiale originale di base per poi modificarlo, mirati ad una poetica del realismo, non solo concettuale ma anche estetico. Come già detto parliamo di un personaggio le cui origini sono sconosciute, o meglio, se ne conosco molte varianti, suggerite in molte collane e numeri a fumetti de Il Cavaliere oscuro, specialmente nella celebre versione di Alan Moore “The killing Joke”.
Il lavoro di Philips è liberamente ispirato a quella storia ma il fascino di un personaggio folle come Joker sta anche nella follia che avvolge tutto ciò che lo riguarda. Frammenti di racconti e ricordi che nessuno può mai confermare o confutare, episodi bizzarri e contraddittori che lasciano spazio ad una storia enigmatica colma di mistero.
La sceneggiatura di Philips soddisfa la curiosità dello spettatore regalando delle origini ad Arthur Fleck, vero nome del futuro maniaco criminale, ma non rinuncia a divertirsi nel dipanare il mistero un pezzo alla volta, con un gioco nel quale ogni versione delle persone coinvolte nega quella precedente, sino ad arrivare all’inizio di un percorso traumatico che può condurre un normale essere umano alla totale ed incontrollabile follia.
Il risultato finale è un film dai tratti maestosi confezionato come un film d’autore, un noir mascherato da cinecomic. Due ore di film che scorrono come se fossero trascorsi 10 minuti.
Una sceneggiatura magistrale, che riesce nell’intento di cogliere gli aspetti distintivi del personaggio a fumetti e trasportarli nella vita reale, realizzando un’opera che potrebbe divenire un punto di rottura nella storia di questo genere cinematografico.
Difatti la pellicola utilizza una storia a fumetti come pretesto per raccontare e mostrare tutto ciò che può esistere di sbagliato all’interno di un tessuto sociale e politico. I riferimenti sono chiaramente a pellicole di Scorsese come “Taxi driver” e “Re per una notte”, che il regista omaggia anche con la presenza di Robert De Niro nelle vesti di un conduttore di talk show e che rappresentano due esempi in cui il protagonista sputa fuori tutto ciò che ha assorbito dalla società che gli gravita attorno.
Inutili e insensati i paragoni con lavori e interpretazioni precedenti, perché qui ci troviamo di fronte a qualcosa di radicalmente differente.
Arthur Fleck (un Joaquin Phoenix dal talento straripante) è un comico da strada che ambisce alla stand-up comedy e al cabaret. Infelice, depresso e alla ricerca di amicizia e amore, Arthur subisce le difficoltà di emergere e trovare il proprio posto, essere accettato dal mondo che lo circonda.
Il fenomeno del diverso, che in quanto tale viene isolato e lasciato a marcire.
È una storia di malattia mentale sul sottile e labile confine tra la guarigione e la caduta, sullo sfondo di una città e di una società talmente trascurata dagli indifferenti poteri che la governano, da trovare rivalsa solo nella violenza. Perdendo fiducia e speranza nell’essere accettato dalla società, Arthur perderà coscienza di se stesso meditando distruzione, affogando nella propria malattia, così agghiacciante perché quasi consapevole, alimentata da vicende e problemi personali, arrivando al punto in cui troverà il proprio posto nella disperazione di quella porzione di società che non solo lo accetta ma lo idolatra, diventando Joker. Piuttosto che una potente critica nei confronti della parte sbagliata della società, quella negativa che sceglie, o che è costretta a scegliere il Male, appare molto più evidente un ritratto feroce di una parte di società cosiddetta “sana”, che non si assume mai la colpa e la responsabilità di consentire continuamente l’avanzare del Male in tutte le sue forme.
VOI AVETE VISTO IL FILM "JOKER"?
mercoledì 16 ottobre 2019
IL FINAL TRAILER DEL FANTA- HORROR "THE LAST HEROES - GLI ULTIMI EROI" DI ROBERTO D'ANTONA
Mesi fa vi avevo presentato "THE LAST HEROES - GLI ULTIMI EROI" il fanta-horror italiano direttore da Roberto D'Antona, distribuito dalla CG Entertainment e prodotto da L/D Production Company. Ora il film esce il 19 Novembre nei circuiti di distribuzione Home Video e Digital in Italia e lo fa in grande stile, annunciato da un nuovo emozionante Final Trailer ➡
"The Last Heroes – Gli Ultimi Eroi" è un urban fantasy a tinte horror, ricco di azione e suspense, che racconta di come un gruppo di amici si ritrovi, dopo 20 anni, ad affrontare l’oscura entità con cui erano entrati in contatto da bambini che oggi minaccia la città in cui sono cresciuti e, forse, tutto il mondo. Il protagonista, interpretato dallo stesso D’Antona, scoprirà in questo la missione della sua vita, l’oscura entità, Kaisha, invece, é interpretata da Annamaria Lorusso, mentre a dare vita agli eroi del titolo ci sono Francesco Emulo, Nicole Blatto, Erica Verzotti e Fabrizio Narciso aiutati da un misterioso mago, interpretato da Mirko Giacchetti. In loro aiuto, accorreranno due spaesati sbirri e una coppia di ambigui palestrati. Anche questa volta, D’Antona proietta il pubblico all’interno di un mondo surreale e tuttavia credibile, evocando paure ataviche tra le quali, la più grande, è quella della perdita di persone a noi care. A breve il film sbarcherà anche all’estero in esclusiva per 6 mesi sulla nuova piattaforma Apple TV in più di 30 Stati, in seguito, il film verrà distribuito in oltre 52 Stati attraverso le piattaforme Amazon Prime Video, Google Play, Xbox, PlayStation Store, Tubi TV e Vudu, in alcuni Paesi, il film verrà distribuito anche in Home Video.
domenica 13 ottobre 2019
IL MIO QUARTO COMPLIBLOG 🎉 + VISITA ALLA LIBRERIA ACQUA ALTA DI VENEZIA TRA LIBRI 📚 E GATTI 😽
Il 7 ottobre il mio blog ha compiuto 4 anni!!🎉🎊 Non ho scritto un post di ringraziamenti perché il giorno dopo sono partita per Venezia, quindi voglio ringraziare tutti oggi: GRAZIE ai miei 364 lettori fissi (siete tantissimi!😘 ), a quelli che commentano i post ma anche a quelli che li leggono soltanto, a quelli che mi seguono sui social, soprattutto su Instagram e grazie a chi ha scelto di collaborare con me. 💖
Senza di voi non avrei raggiunto questo traguardo!💕💕
Ora vi racconto il mio viaggio! Iniziamo dalla Libreria Acqua Alta: l'ho scoperta su una rivista e da allora ho sempre desiderato andare a Venezia per visitarla. Approfittando di una mini vacanza in famiglia, finalmente dopo sei anni sono tornata a Venezia e ho potuto coronare il mio sogno! La libreria Acqua Alta si trova in via Calle Lunga Santa Maria Formosa a destra della Piazza dove è situata la Chiesa di Santa Maria Formosa. Si chiama Acqua Alta proprio perché quando c'è il picco di alta marea l'acqua entra dalla porta sul canale, allora il proprietario della libreria, Luigi Frizzo, ha deciso di utilizzare una gondola, una barca, una vasca da bagno, tutti mezzi galleggianti, per posizionarci sia dentro che sopra i libri e non bagnarli. Io ho visitato la libreria alle 13:30, dopo pranzo, perché credevo di trovare poca gente, invece la libreria era piena! Nell'ingresso principale c'è una grande gondola con libri d'arte, disegni e acquerelli su Venezia,
mentre nella stanza accanto ci sono alcuni romanzi e tantissimi fumetti. La libreria è un po' caotica, sono rimasta stupefatta dalla quantità di libri presenti, è un'impresa ardua cercare un titolo, però se cercate un libro specifico basta chiedere aiuto alla commessa. Nel giardino, invece, c'è una scala molto particolare formata da enciclopedie destinate al macero. Ho fatto alcune foto veloci ⬇
perchè c'era una fila di ragazze in attesa della foto sulla celebre scala di libri e poi sono rientrata nella Libreria Acqua Alta. Davanti alla cassa ho visto finalmente uno dei tanti gatti della libreria. 😍 Mi sono avvicinata, l'ho accarezzato e il micio era impassibile come una sfinge. Poi quando l'ho fotografato mi ha ignorato ⬇
fino a quando non l'ho chiamato più volte! 😂
Questi gatti devono essere talmente abituati ad esser fotografati (tante persone si fanno i selfie con i mici, secondo me ogni giorno fanno più foto delle fashion blogger! 😂) e a stare in mezzo ai turisti che ormai non li considerano proprio! La Libreria Acqua Alta è considerata una delle 10 librerie più belle del mondo (io direi anche la più originale) e se amate i libri e i gatti dovete assolutamente visitarla!
VOI L'AVETE VISITATA? 😊
Senza di voi non avrei raggiunto questo traguardo!💕💕
Ora vi racconto il mio viaggio! Iniziamo dalla Libreria Acqua Alta: l'ho scoperta su una rivista e da allora ho sempre desiderato andare a Venezia per visitarla. Approfittando di una mini vacanza in famiglia, finalmente dopo sei anni sono tornata a Venezia e ho potuto coronare il mio sogno! La libreria Acqua Alta si trova in via Calle Lunga Santa Maria Formosa a destra della Piazza dove è situata la Chiesa di Santa Maria Formosa. Si chiama Acqua Alta proprio perché quando c'è il picco di alta marea l'acqua entra dalla porta sul canale, allora il proprietario della libreria, Luigi Frizzo, ha deciso di utilizzare una gondola, una barca, una vasca da bagno, tutti mezzi galleggianti, per posizionarci sia dentro che sopra i libri e non bagnarli. Io ho visitato la libreria alle 13:30, dopo pranzo, perché credevo di trovare poca gente, invece la libreria era piena! Nell'ingresso principale c'è una grande gondola con libri d'arte, disegni e acquerelli su Venezia,
mentre nella stanza accanto ci sono alcuni romanzi e tantissimi fumetti. La libreria è un po' caotica, sono rimasta stupefatta dalla quantità di libri presenti, è un'impresa ardua cercare un titolo, però se cercate un libro specifico basta chiedere aiuto alla commessa. Nel giardino, invece, c'è una scala molto particolare formata da enciclopedie destinate al macero. Ho fatto alcune foto veloci ⬇
perchè c'era una fila di ragazze in attesa della foto sulla celebre scala di libri e poi sono rientrata nella Libreria Acqua Alta. Davanti alla cassa ho visto finalmente uno dei tanti gatti della libreria. 😍 Mi sono avvicinata, l'ho accarezzato e il micio era impassibile come una sfinge. Poi quando l'ho fotografato mi ha ignorato ⬇
fino a quando non l'ho chiamato più volte! 😂
Questi gatti devono essere talmente abituati ad esser fotografati (tante persone si fanno i selfie con i mici, secondo me ogni giorno fanno più foto delle fashion blogger! 😂) e a stare in mezzo ai turisti che ormai non li considerano proprio! La Libreria Acqua Alta è considerata una delle 10 librerie più belle del mondo (io direi anche la più originale) e se amate i libri e i gatti dovete assolutamente visitarla!
VOI L'AVETE VISITATA? 😊
giovedì 10 ottobre 2019
RECENSIONE "I GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 2"
Come vi avevo anticipato, sono da poco tornata da una mini-vacanza a Venezia. Presto vi farò vedere le foto e i luoghi che ho visitato (trovate alcune foto su Instagram). Intanto vi presento la recensione del film "Guardiani della Galassia Vol. 2" scritto e diretto da James Gunn ⬇ che ho visto su Italia 1 giorni fa,
trovate la recensione del primo capitolo qui ➡ GUARDIANI DELLA GALASSIA
Il film si apre con l'albero antropomorfo Baby Groot che balla imperterrito mentre i Guardiani Peter Quill (Chris Pratt), Gamora (Zoe Saldana), Drax, Rocket combattono un mostro gigante per difendere delle preziose batterie.
Dopo averle salvate, i Guardiani si recano da Ayesha (Elizabeth Debicki), regina d'oro dei Sovereign, per ricevere la loro ricompensa e scoprono che è Nebula, la sorella blu di Gamora. Rocket però ruba alcune delle batterie e quando i Guardiani partono a bordo della Milano, vengono attaccati dai Sovereign. Il gruppo si schianta sul pianeta Berhert, dove vengono salvati da Ego, il padre di Peter (interpretato da Kurt Russell). Ego vuole mostrare al ragazzo il suo pianeta, così insieme a Gamora e Drax lasciano Berhert, mentre Rocket, Groot e Nebula rimangono lì per aggiustare la navicella. Ego però nasconde uno sconvolgente segreto!
Il secondo film dei Guardiani della Galassia mi è piaciuto quanto il primo perchè c'è molto humor (tra battute un po' "colorite" e altre molto azzeccate!), azione, ottimi effetti speciali, una bella colonna sonora composta da alcune famose canzoni come My Sweet Lord di George Harrison e Father and Son di Cat Stevens. Inoltre tutti i personaggi sono ben caratterizzati, infatti questo sequel offre maggior spazio a Rocket il procione geneticamente modificato che è super irritabile, litigioso, scatenato ed ironico (ma non ha tutti i torti dato che lo scambiano per una scimmia, un topo, una volpe e addirittura un cagnolino, povero Rocket! 😁)
ed ho apprezzato anche il dolcissimo Baby Grot, anche se è un po' duro di comprendonio forse perchè è fatto di legno e il duo Mantis (Pom Klementieff), la dolce donna insetto aiutante di Ego e il gigante Drax (Dave Bautista) che sono protagonisti di alcune simpatiche gag.
Nonostante la leggerezza del film, vengono anche affrontati dei temi seri ed importanti come il rapporto tra Ego e il figlio (ma anche quello con il papà adottivo), il rapporto tormentato tra le sorelle Gamora e Nebula
e il concetto di famiglia, che non è solo quella biologica.
Ottimo il cast tra cui Michael Rooker, tutto azzurro come Mystica di X-Men, che interpreta il padre adottivo di Peter e le new entry Kurt Russell, che vediamo anche ringiovanito e con una folta chioma leonina nella scena d'apertura del film e Sylvester Stallone presente in un cameo. Se volete passare una serata spensierata recuperate "Guardiani della Galassia Vol. 2"!
P.S Non perdete i titoli di coda, ci sono delle scene aggiuntive!
VOTO 7,5
e
lunedì 7 ottobre 2019
ANTEPRIMA DI DUE LIBRI ROMANTICI E D'AVVENTURA DELLA COLLANA EDITORIALE "IO ME LO LEGGO": L'AMORE AL TEMPO DELLA MUSICA 🎶 E LA GIADA DI CHANG'AN + UNA PROMOZIONE PER HALLOWEEN 🎃
Buon inizio di settimana a tutti! 👋 Oggi voglio presentarvi le uscite di Ottobre della collana dedicata ai romanzi di ambientazione storica della CE Pubmm Io Me Lo Leggo. Il 20 ottobre usciranno due libri di genere avventuroso e romantico: "L’amore al tempo della musica" ambientato nella magnifica città di Venezia e "La Giada di Chang’an" ambientato in Cina.
Titolo: L’amore al tempo della musica
Autore: Giulia Esse
Pagine: 299
Prezzo: cartaceo 16,50 euro, ebook 2,99 euro
QUARTA DI COPERTINA
Venezia 1797. Napoleone Bonaparte è ormai alle porte della Serenissima: dopo tanti colpi e sventure, presto la Repubblica cadrà. Insieme all'orgoglio della città deve piegarsi anche quello di Anna, giovane sposa costretta dai debiti del marito a trasferirsi nella casa dello zio di lui, Fosco Alvise Candiani, il più acclamato compositore di Venezia.
Abbandonata in una casa ostile, strappata ai suoi affetti e a tutto ciò che conosceva, Anna si aggrappa all'unica cosa che le resta: il suo sogno di diventare violinista. Per farlo, è pronta ad assumere l'identità del marito, di cui nessuno ha più visto il volto fin da quando era ragazzo. Nei panni di un uomo, Anna trova la libertà che ha sempre bramato, ma rischia di perdere se stessa. E gli occhi severi di Fosco, l'uomo che sembra la sua perfetta antitesi, sono pronti a ricordarglielo in ogni momento. Echi di concerti, clangore di spade e pettegolezzi sussurrati corrono tra le rughe e le calli, ma tra i mille specchi di Venezia si cela la domanda più importante di tutte: è più giusto vivere secondo coscienza, o secondo reputazione?
INCIPIT DEL LIBRO
La musica, per Anna, era ovunque: camminava sotto le scarpe consumate, sulle assi malridotte del pavimento, fra le pareti sottili della mansarda, insieme al passaggio frenetico delle carrozze fuori dalla finestra. Non era fatta solo di strumenti, spartiti e cori. Le note vorticavano confuse nella testa in un continuo di alti e di bassi, di toni e di semitoni. Erano lì, scorrevano sotto la pelle, ma non poteva suonarle. Non poteva sedersi davanti a un fortepiano e muovere le dita sulla tastiera; non poteva impugnare un archetto e pizzicare le corde di un violino.
«Vostro marito non tornerà per cena, signora?»
La voce della cameriera rimbombò nella piccola mansarda, il solo affitto che due novelli sposi avevano la possibilità di sostenere con basse entrate.
Anna abbandonò Vienna, quella Vienna tessuta di oro e affronti, allontanandosi dalla finestra tonda. Soffiò sulle mani arrossate per il freddo di un inverno che attraversava le ossa e le raccolse sotto uno scialle di lana.
«Temo di no, Gerde. Ha ottenuto un nuovo incarico in una piccola orchestra.»
Superò la ragazza che si inchinò al suo breve passaggio. Si sedette sul bordo del letto e osservò il luminoso anello che brillava al dito. Ormai lo indossava da due mesi. Anna aveva desiderato quel matrimonio immensamente, nella speranza che le sue giornate si colorassero di timidi abbracci e le sue notti di sogni felici. Tuttavia, il solco profondo delle sopracciglia non lasciava dubbi sulla sua malinconia.
BREVE RELAZIONE DEL CONTESTO STORICO
Il quadro storico che fa da sfondo al romanzo è quello della caduta della Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1797, che pone fine alla lunga storia della cosiddetta Serenissima.
La Repubblica viene invasa dai francesi guidati dal Bonaparte, che occupano la terraferma e giungono fino al limite della laguna. Sotto la minaccia delle truppe straniere di entrare in città, il 12 maggio del 1797 viene dichiarata dal Maggior Consiglio la caduta della Repubblica. Il 15 maggio il Doge, Ludovico Marin, abdica lasciando il Palazzo Ducale e il giorno a seguire il governo passa ad una Municipalità provvisoria guidata dalla milizia francese. Napoleone, dunque, può entrare a Venezia, sostenuto dagli illuministi italiani che credono nel trionfo degli ideali di libertà. Il trattato di Campoformio nell’ottobre del 1797 porta ad una delusione generale degli stessi illuministi, traditi dalle spartizioni dei territori settentrionali fra Francia e Arciducato D’Austria a cui viene assegnata Venezia.
Titolo: La Giada di Chang'an
Autore: Chiara Saccuta
Pagine: 306
Prezzi: cartaceo 16,50 euro, ebook 2,99 euro
QUARTA DI COPERTINA
Nella fiorente Cina della dinastia Tang, durante la festa delle lanterne, due giovani lasciano che i loro destini si intreccino in maniera indissolubile.
Lui è un principe in ostaggio, lei la figlia di un ricco uomo della capitale. Il loro futuro è già stato scritto, ciononostante combattono per cambiarlo
Tra palazzi e deserti, una giada nera brilla anche alla luce del sole, come a voler far da guida ai cuori più distanti.
All'interno del palazzo, invece, una principessa altezzosa, alla ricerca di una libertà fuggevole, si aggrappa alla mano del suo nemico, ignara dei pericoli che le porterà quella vicinanza.
INCIPIT DEL LIBRO
La festa delle lanterne stava giungendo al suo termine, ma Daiyu avrebbe voluto fermare il tempo per potersi godere ancora un po' quella libertà illecita che era riuscita a trascinarla lontano dalla casa di suo padre, e aveva condotto i suoi piedi al giardino delle Nubi Brumose.
Quando la ragazza aveva varcato la soglia di quel luogo, una calma celeste le si era adagiata sulle spalle e l'aveva sospinta tra le colline verdeggianti e gli specchi d'acqua limpidi, popolati da uccelli canterini e carpe dorate. Quegli esseri, parevano brillare più dell'eterna Chang'an.
La capitale dell'impero, quella notte, si era tinta delle sfumature del fuoco. A Daiyu sarebbe bastato sollevare lo sguardo per osservare le mille lanterne che si andavano disperdendo nel cielo oscuro, simboli di gioia per gli altri e di tristezza per lei.
BREVE RELAZIONE DEL CONTESTO STORICO
La Giada di Chang’an è ambientata in Cina, durante gli anni della dinastia Tang, (618 al 907 d.C), un periodo assai florido per il paese. La capitale è Chang’an, la città della pace eterna, una delle più grandi dell’epoca. Era costellata da palazzi, possedeva grandi mercati e templi di ogni tipo. Nella città, infatti, vigeva l’assoluta tolleranza religiosa, essendo un luogo multietnico. Anche le arti erano praticate, tra cui scultura e pittura. Gli uomini erano soliti a studiare i precetti confuciani, mentre le donne preferivano curare il loro aspetto indossando delicati hànfù dalle pregiate sete.
Tuttavia, è anche un periodo di conflitti. Nella penisola coreana i tre regni di Goguryeo, Baekje e Silla si scontrano tra loro per ottenere la supremazia e unificare il paese. Silla, temendo di essere sottomessa da Goguryeo, cerca di instaurare un’alleanza con il grande Tang e grazie a essa riesce a sottomettere il regno avversario, creando il Silla unificato.
Nel deserto, invece, si cominciano a tracciare le rotte commerciali della Via della Seta. I cinesi e i mercanti provenienti dal medio oriente entrano in contatto e questi ultimi riescono persino ad arrivare a Chang’an, dove commerciano i loro prodotti. I mongoli e i barbari, però, razziano tra le dune, rendendo un luogo già di per sé inospitale ancora più pericoloso.
PROMOZIONE PER HALLOWEEN ⬇
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ECCO UN BREVE TRAILER DEL ROMANZO (cliccare qui)⬇
TRAILER
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giovedì 3 ottobre 2019
TAG D'AUTUNNO 🍁🍂
Come sapete l'autunno è una delle mie stagioni preferite (insieme all'inverno perché adoro il Natale!) e quindi oggi rispondo a questo tag a tema "autunnale" che ho trovato ➡ SUL BLOG DI SILVIA
1) Hai già acquistato dei decori autunnali?
No, di solito non acquisto dei decori autunnali, al massimo qualche decorazione per Halloween. 🎃
2) Cosa preferisci dell’autunno?
Camminare nei boschi o nei giardini per ammirare il paesaggio, un trionfo di giallo, arancione e rosso come nella foto ⬇
Poi mi piace il clima, in autunno c'è più freddo e il ritorno a settembre\ottobre delle serie Tv!
La foto preferita dello scorso autunno?
Questa simpatica foto con degli spaventapasseri vestiti e le zucche 😁
L'autunno scorso sono andata alla Festa delle Lumere e c'era pieno di zucche, di ogni tipo di grandezza e colore, sia da mangiare che da intagliare, qui ho scritto un post a riguardo ➡ FESTA DELLE LUMERE
Quale colore preferisci indossare in autunno?
Il rosso, uno dei miei colori preferiti!
5) Il miglior modo per trascorrere una giornata autunnale?
Guardare un film o leggere un libro avvolta da una coperta mentre sorseggio una tazza di thè o di cioccolata calda.
6) Profumo preferito d’autunno?
Quello della pioggia, della terra bagnata e delle caldarroste!
7) Citazione autunnale preferita?
"Finché ci sarà l'autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo" di Vincent Van Gogh.
8) Un’attività che vorresti provare quest’autunno?
Più che un'attività, questo ottobre ho in programma un viaggio, vi terrò aggiornati con le foto! 😄
9) Frutto/verdura preferito nella stagione autunnale?
Come frutta l'uva, come verdura non vado pazza per la zucca, quindi preferisco gli spinaci.
10) Film autunnale preferito?
L'autunno è la stagione della vendemmia e quindi scelgo "ll Profumo del mosto selvatico"
un film del 1995 diretto da Alfonso Arau con Keanu Reeves, Anthony Quinn, Giancarlo Giannini ed Aitana Sánchez-Gijón. Il protagonista è Paul Sutton (Reeves) che tornato dalla guerra scopre la moglie Betty non ha sentito la sua mancanza. Così Paul riprende la sua attività di rappresentante di cioccolatini e durante uno dei suoi lunghi viaggi in treno s'imbatte in Victoria, figlia di Alberto Aragon, il proprietario di un vigneto. La giovane donna, che frequenta l’università in città, sta tornando a Napa Valley e nasconde un segreto: aspetta un figlio illegittimo dal suo professore e teme di scatenare la rabbia del padre. Paul decide di aiutarla accompagnandola a casa e fingendosi suo marito per qualche giorno, ma s'innamorerà della ragazza. Consiglio questo film a tutti gli appassionati dei film romantici degli anni 90! 💖
Quali romanzi consiglieresti per il periodo?
Naturalmente "Cime Tempestose" di Emily Brontë, un classico per la stagionale autunnale perché è ambientato in brughiera tra nebbia, pioggia e vento ⬇
Vincent Van Gogh come ho scritto prima e Caravaggio: entrambi hanno realizzato dipinti dai colori caldi e dall'atmosfera autunnale e anche nature morte (soprattutto Caravaggio).
13) C’è uno spettacolo teatrale che ricordi come particolarmente legato a questa stagione?
Non ricordo uno spettacolo teatrale legato all'autunno.
14) Ottobre o novembre?
Ottobre perché è il mese per eccellenza dell'autunno!
15) Quali abiti autunnali sei impaziente di indossare?
Maglioni avvolgenti, mantella, poncho di lana e piumino!
16) Qual è la tua canzone autunnale preferita?
Non ascolto molta musica, comunque "Autumn Leaves" di Ed Sheeran.
17) Cibo autunnale preferito?
Le lasagne, uno dei mie piatti preferiti 😋 non è proprio autunnale ma d'estate non accendo il forno, quindi le preparo soprattutto in questo periodo!
18) Nebbia o pioggerellina?
Sono nata e vivo in Pianura Padana quindi la nebbia non mi spaventa, anche se quando è fitta sembra di stare sul set di un film horror! 😂 Preferisco la nebbia alla pioggerellina, in fondo ha un suo fascino!
19) Chi tagghi?
1) Hai già acquistato dei decori autunnali?
No, di solito non acquisto dei decori autunnali, al massimo qualche decorazione per Halloween. 🎃
2) Cosa preferisci dell’autunno?
Camminare nei boschi o nei giardini per ammirare il paesaggio, un trionfo di giallo, arancione e rosso come nella foto ⬇
Poi mi piace il clima, in autunno c'è più freddo e il ritorno a settembre\ottobre delle serie Tv!
La foto preferita dello scorso autunno?
Questa simpatica foto con degli spaventapasseri vestiti e le zucche 😁
L'autunno scorso sono andata alla Festa delle Lumere e c'era pieno di zucche, di ogni tipo di grandezza e colore, sia da mangiare che da intagliare, qui ho scritto un post a riguardo ➡ FESTA DELLE LUMERE
Quale colore preferisci indossare in autunno?
Il rosso, uno dei miei colori preferiti!
5) Il miglior modo per trascorrere una giornata autunnale?
Guardare un film o leggere un libro avvolta da una coperta mentre sorseggio una tazza di thè o di cioccolata calda.
6) Profumo preferito d’autunno?
Quello della pioggia, della terra bagnata e delle caldarroste!
7) Citazione autunnale preferita?
"Finché ci sarà l'autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo" di Vincent Van Gogh.
8) Un’attività che vorresti provare quest’autunno?
Più che un'attività, questo ottobre ho in programma un viaggio, vi terrò aggiornati con le foto! 😄
9) Frutto/verdura preferito nella stagione autunnale?
Come frutta l'uva, come verdura non vado pazza per la zucca, quindi preferisco gli spinaci.
10) Film autunnale preferito?
L'autunno è la stagione della vendemmia e quindi scelgo "ll Profumo del mosto selvatico"
un film del 1995 diretto da Alfonso Arau con Keanu Reeves, Anthony Quinn, Giancarlo Giannini ed Aitana Sánchez-Gijón. Il protagonista è Paul Sutton (Reeves) che tornato dalla guerra scopre la moglie Betty non ha sentito la sua mancanza. Così Paul riprende la sua attività di rappresentante di cioccolatini e durante uno dei suoi lunghi viaggi in treno s'imbatte in Victoria, figlia di Alberto Aragon, il proprietario di un vigneto. La giovane donna, che frequenta l’università in città, sta tornando a Napa Valley e nasconde un segreto: aspetta un figlio illegittimo dal suo professore e teme di scatenare la rabbia del padre. Paul decide di aiutarla accompagnandola a casa e fingendosi suo marito per qualche giorno, ma s'innamorerà della ragazza. Consiglio questo film a tutti gli appassionati dei film romantici degli anni 90! 💖
Quali romanzi consiglieresti per il periodo?
Naturalmente "Cime Tempestose" di Emily Brontë, un classico per la stagionale autunnale perché è ambientato in brughiera tra nebbia, pioggia e vento ⬇
e "L’allieva segreta del pittore" di Charlotte Betts, ambientato nel 1688 a Londra, con protagonista Beth Ambrose, una ragazza che vive a Merryfields, un luogo dove i suoi genitori offrono rifugio alle anime malinconiche. Tra queste, c'è Johannes, pittore inquieto dal passato difficile, di cui Beth diventa allieva, qui trovate ➡ LA RECENSIONE
12) Quali artisti, a tuo parere, hanno espresso meglio l’idea di autunno? Vincent Van Gogh come ho scritto prima e Caravaggio: entrambi hanno realizzato dipinti dai colori caldi e dall'atmosfera autunnale e anche nature morte (soprattutto Caravaggio).
13) C’è uno spettacolo teatrale che ricordi come particolarmente legato a questa stagione?
Non ricordo uno spettacolo teatrale legato all'autunno.
14) Ottobre o novembre?
Ottobre perché è il mese per eccellenza dell'autunno!
15) Quali abiti autunnali sei impaziente di indossare?
Maglioni avvolgenti, mantella, poncho di lana e piumino!
16) Qual è la tua canzone autunnale preferita?
Non ascolto molta musica, comunque "Autumn Leaves" di Ed Sheeran.
17) Cibo autunnale preferito?
Le lasagne, uno dei mie piatti preferiti 😋 non è proprio autunnale ma d'estate non accendo il forno, quindi le preparo soprattutto in questo periodo!
18) Nebbia o pioggerellina?
Sono nata e vivo in Pianura Padana quindi la nebbia non mi spaventa, anche se quando è fitta sembra di stare sul set di un film horror! 😂 Preferisco la nebbia alla pioggerellina, in fondo ha un suo fascino!
19) Chi tagghi?
Siete tutti invitati, sono curiosa di leggere le vostre risposte! 😘
martedì 1 ottobre 2019
RECENSIONE DEL FILM "DOCTOR STRANGE" CON BENEDICT CUMBERBATCH
Circa una settimana fa ho visto in TV il film "Doctor Strange" di Scott Derrickson.
Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) è il miglior neurochirurgo del mondo ma ha anche un brutto carattere: é egocentrico, arrogante e sceglie gli interventi chirurgici in base alla popolarità e ai soldi. Una sera mentre é alla guida della sua auto per recarsi ad una festa, corre alle velocità delle macchine di "Fast and Furious", si distrae e va fuori strada. L'incidente gli "rovina" le mani in modo permanente e anche la riabilitazione e la scienza medica occidentale sono inutili. Allora Strange consulta un ragazzo paraplegico che è tornato a camminare dopo essere andato a Kamar-Taj e decide di partire per quella comunità dell’Himalaya guidata dall’Antico (una Tilda Swinton rasata come un monaco buddista). Ma invece di scoprire i benefici delle scienze orientali scopre l’esistenza delle arti magiche grazie all'Antico che lo spedisce in un viaggio onirico e "allucinante" nel Multiverso (la scena é stupefacente!!):
il suo destino è combattere le forze oscure che minacciano la Terra. Strange all'inizio è negato come Stregone, poi dopo aver studiato alcuni libri apprende che il suo compito è proteggere i santuari che difendono la Terra dalle altre dimensioni e con il tempo riesce ad acquisire vari poteri come quello di creare portali o di volare grazie alla Cappa della Levitazione (un mantello rosso dotato di vita propria, protagonista di alcune scene molto divertenti, a me ha ricordato il tappeto di "Aladdin" o la scopa di "Fantasia" 😁).
"Doctor Strange" ha una trama semplice (forse troppo), ci sono i buoni, un bravo ed espressivo Benedict Cumberbatch e i cattivi, un convincente Mads Mikkelsen, truccatissimo, che interpreta il malvagio Kaecilius ex allievo dell'Antico,
alcune battute ironiche e tantissimi effetti visivi, un film in puro stile "Marvel" insomma, anche se "più adulto" e con effetti speciali che non avevo mai visto prima (ad esempio quando viene creata la realtà parallela della dimensione specchio, con i grattacieli che si piegano e si ricompongono tra i personaggi che combattono senza battere ciglio).
Per quanto riguarda i personaggi secondari, sono poco "sfruttati" Christine la dottoressa fidanzata di Strange, Mordo discepolo dell'Antico e Wong, uno dei Maestri delle Arti Mistiche, meritavano di essere maggiormente approfonditi. Purtroppo Christine si vede soprattutto "nel momento del bisogno" quando Dottor Strange viene ferito o quando L'Antico è quasi morto, rischiando di finire anche lei sul lettino dell'ospedale, sì ma per infarto, quando Strange si sdoppia e la sua anima fuoriesce dal corpo mentre lei lo sta rianimando ed operando (una scena che ricorda "Ghost", solo che Molly non vedeva e non parlava con lo spirito di Sam).
"Doctor Strange" è un film visivamente molto originale e surreale e poi, secondo me, ha un record: è il film Marvel con i nomi più strambi di sempre, c'è Agamotto che ricorda tanto il bergamotto, ma in realtà è la personale gemma dell’infinito di Strange, Dormammu che non è un cattivo sardo ma è un "mostro" creato con la tecnica del motion capture e ricalcato con le fattezze di Benedict Cumberbatch, Barone Mordo che è un mago molto potente e addirittura Cagliostro che non è il protagonista della serie Tv "La Porta Rossa" ma un libro rubato da Kaecilius per evocare Dormammu.
Da non perdere la scena dopo i titoli di coda, alla fine del film, con Strange che discute con Thor, che ha portato suo fratello Loki sulla Terra per cercare il padre Odino.
VOTO 7
VOI AVETE VISTO QUESTO FILM?