Sabato sera, mentre fuori pioveva a dirotto, ho guardato su Rai Gulp "I racconti di Parvana", cartone animato conosciuto anche come "Sotto il burqa", candidato all’Oscar 2018, coprodotto da Angelina Jolie e basato sul romanzo omonimo di Deborah Ellis.
A Kabul, in Afghanistan l'undicenne Parvana e suo padre Nurullah, un ex insegnante, per guadagnare qualche soldo vendono in strada i loro pochi averi. L'uomo racconta spesso delle favole alla figlia, tra cui la storia dell'Afghanistan, finchè un suo ex allievo lo denuncia come traditore perché tiene in casa dei libri proibiti che usa per insegnare a leggere e scrivere alle figlie. Nurullah viene così arrestato e costretto a lasciare sua moglie Fatteema e gli altri figli, Soraya e Zaki. Le donne afghane non posso uscire di casa senza un uomo al loro fianco, allora Parvana decide di tagliarsi i lunghi capelli neri e di indossare abiti maschili per poter comprare del cibo, lavorare, mantenere la sua famiglia e tentare di scarcerare suo padre. L'aiuterà Shauzia, una ex compagna di scuola che proprio come lei si finge un ragazzo,
Razaq, un soldato talebano generoso e la sua grande immaginazione, che la confortera nei momenti bui grazie alla storia di Sulayman, il cui destino è salvare il suo villaggio dal malvagio Re Elefante (ho apprezzato molto la contrapposizione tra la rappresentazione dell'Afghanistan, immerso nei colori caldi del deserto e il mondo fiabesco coloratissimo).
Il cartone animato "I racconti di Parvana - The Breadwinner" è un film del 2017, ma più che mai attuale. Infatti l'Afghanistan recentemente è tornato ad essere governato dai talebani, i quali scatenano violenze e prevaricazioni nei confronti della popolazione e soprattutto delle donne, costrette a indossare il burqa, a non uscire fuori di casa e a rinunciare ai loro diritti, che avevano lentamente conquistato negli anni passati (come il diritto allo studio e ad una maggiore libertà).
"I racconti di Parvana" è una storia molto commovente, toccante, che mostra tutte le difficoltà di vivere sotto il regime dei talebani. Parvana e sua madre però non perderanno mai la speranza e il coraggio e alla fine i loro sforzi verranno ricompensati, anche se il finale è un po' in sospeso (Soraya, invece, la sorella maggiore, non reagisce neanche alla fine ed è un personaggio un po' inutile).
Consigliato agli adolescenti dai 12 anni in sù e agli adulti.
Il film si può guardare su Netflix
VOTO 7,5
L'ho visto un po' di tempo fa e mi è molto piaciuto.
RispondiEliminaNon ricordo esattamente tutti i dettagli ma penso che la sorella maggiore incarni quel tipo di donna che probabilmente non reagisce e diventa succube degli eventi.
Anche a me è piaciuto e riguardo al personaggio della sorella maggiore sono d'accordo con te.
EliminaAnche a me è piaciuto, paradossale che l'abbia visto soltanto mesi fa, io mai mi sarei immaginato cosa sarebbe poi successo, incredibile.
RispondiEliminaAnch'io non mi sarei mai immaginata quello che sarebbe successo poi in Afghanistan.
EliminaViaggio A Kandahar l'hai visto? Non è di animazione, ma un film vero e anche quello mostra quell Afghanistan così assurdo, ma purtroppo anche reale.
RispondiEliminaMai visto, devo recuperarlo, grazie per il consiglio!
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