Era una tranquilla e calda giornata di fine settembre quando il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha annunciato che il regista Damien Chazelle, avrebbe ricevuto il premio Stella della Mole e tenuto una masterclass aperta al pubblico. Com’era intuibile i biglietti per l’incontro (e quelli per la proiezione di “Babylon” introdotta sempre dal cineasta) sono andati sold-out in pochissimi minuti.
Il direttore del Museo Domenico De Gaetano e la critica cinematografica Grazia Paganelli, dopo aver dato spazio ad un video introduttivo che ripercorreva il momento della vincita dell’Oscar per il capolavoro “La La Land” (regista più giovane ad aggiudicarsi la statuetta) e la consegna del premio, hanno dato il via all’attesissima lectio magistralis. Per più di un’ora Chazelle ha intrattenuto l’attento parterre raccontandosi attraverso i suoi film senza mai risparmiarsi. Generoso nelle risposte, non ha potuto non iniziare facendo riferimento al suo primo lavoro “Guy and Madeline on a Park Bench”, presentato nel lontano 2009 al Torino Film Festival. Proprio in questa occasione ha capito di potercela fare.
Ha parlato poi del suo amore per la musica, tema ricorrente nei vari film, e di come lui soprattutto da giovanissimo abbia amato il jazz dei primi decenni del ‘900, stili morti già prima che nascesse. In “Whiplash”, tra le altre cose, ha voluto raccontare la difficoltà affrontata dalle persone per passare da semplici appassionati a musicisti professionisti. Damien in quel frangente ha capito che stare dietro la macchina da presa sarebbe stato il suo futuro anche dopo aver incontrato il “suo” Professor Fletcher.
In ordine temporale si è poi arrivati al cult “La La Land”, quello che l’ha consacrato nell’olimpo di Hollywood e fatto conoscere al grande pubblico. Merito del successo di questo film è dovuto sicuramente alle musiche del talentoso Justin Hurwitz, amico di lunga data del regista e fedele collaboratore. Prima di concludere con il già citato “Babylon”, maestoso e travolgente racconto del passaggio dal cinema muto al sonoro, c’è stato anche il momento di analizzare “First man”, sicuramente diverso da tutto il resto. Proprio su questo film, pensando che non fosse nelle sue corde, ha avuto qualche dubbio inizialmente che poi si è sciolto e ha regalato ai suoi sostenitori un’altra pellicola degna di nota anche se forse meno osannata rispetto alle altre.
Se vi ho incuriositi e volete saperne di più potete recuperare l’intera masterclass, ad un prezzo irrisorio, sulla piattaforma InTO Cinema.
In conclusione vorrei ringraziare e fare i complimenti agli organizzatori, un evento magico ed indimenticabile. La serata è trascorsa nel migliore dei modi grazie ancora a Damien Chazelle che si è dimostrato umile, disponibile ed accomodante verso le numerose richieste di autografi, selfie e semplici chiacchiere. Un grande uomo oltre che un artista visionario e necessario che ha regalato ai suoi seguaci (educatissimi e di tutte le età ) un momento unico, pregno d’arte e arricchente che rimarrà nel cuore. “Dedicato ai folli e ai sognatori”…
Nessun commento:
Posta un commento