domenica 20 maggio 2018
RECENSIONE DI AVENGERS INFINITY WAR
Buona domenica a tutti! Oggi Giulio, il nostro esperto dell'Universo Marvel, ci regala la recensione di "Avengers Infinity War".
Anche se molti detrattori di questo genere cinematografico, o di determinate pellicole, non sono d’accordo, questa 19esima pellicola targata Marvel Studios segna, non solo la conclusione della Fase Tre del cosiddetto MCU (Marvel Cinematic Universe), ma anche un cambiamento nel modo di raccontare la storia di un cine-comic. Perché è una vicenda infinita per dire immensa, colossale, come è infinita la passione e l’impegno da parte della “Casa delle idee” per trasportarla dalla carta stampata al grande schermo: un decennio di egregio lavoro di programmazione da parte dei Marvel Studios per progettare e realizzare dei prodotti sicuramente da annoverare nella categoria dei blockbuster di puro intrattenimento, dimostrando, però, che non sempre questa parola coincide per forza col termine disimpegno. Qualcosa è cambiato perché è la prima volta, nella storia della Settima Arte, che viene creata una vera e propria collana antologica cinematografica. Un’opera di colossale meraviglia (“marvel” appunto) che ha assunto sempre più negli anni una connotazione di magnificenza e grandiosità e l’aspetto più grandioso è che, l’impresa è finora riuscita perfettamente, forse superando persino le aspettative.
AVENGERS: INFINITY WAR è prima di tutto un bel film.
È una raccolta di personaggi straordinari uniti per contrastare un nemico comune e, nel farlo, interagiscono tra di loro attraverso una sceneggiatura che sa rispettare la caratterizzazione di ognuno di essi. Il film scorre per tutta la sua durata alternando azione, humor e persino sviluppi e/o passi in avanti nella storia personale di alcuni di loro. E’ ovvio che l’emozione e l’eccitazione di un vero fan di fronte a una tale opera non è comparabile allo spettatore più o meno estraneo al genere, tuttavia credo che chiunque rimanga affascinato da questo racconto e da tanto ritmo ben costruito. La pellicola, che inaugura la prima decade di istituzione dei Marvel Studios, è il diretto risultato di tutti i film del cosiddetto MCU, Marvel Cinematic Universe, il progetto cinematografico con il quale gli Studios sono riusciti a trasporre l’intreccio delle storie di determinati personaggi dell’universo del Marvel Comics nei cinema, realizzando film e trilogie che ci hanno incollati agli schermi per la bellezza di un decennio, e che ha trovato ulteriore espansione anche sul piccolo schermo tramite varie serie tv come "Agents of Shield". Il risultato sorprendente infatti, è la capacità di realizzare un film senza alcuna introduzione, che appare come una vera e propria continuazione immediata di un filone di pellicole legate tra loro in diversa misura, che trovano sfogo in questa guerra infinita, ma che ciò nonostante risulta godibile e fruibile da chiunque. Risultato altrettanto importante è la qualità raggiunta dal genere, che da anni coinvolge molte eccellenze tra le maestranze del Cinema odierno, tra attori, produttori, registi e sceneggiatori, nonché talentuose personalità che, provenendo dal cinema di nicchia o autoriale, hanno trovato i giusti mezzi per raccontare al meglio queste storie a fumetti. Il film si apre subito dopo le vicende di “Thor: Ragnarok”: proprio alla fine di quella pellicola Thor è ancora sulla sua astronave con il suo popolo in fuga dal suo defunto pianeta Asgard, quando vengono attaccati dal titano Thanos, un potente alieno che, per vie traverse, si è fatto strada in tutti questi anni nelle vicende degli Avengers e degli altri eroi che si sono uniti al gruppo di vendicatori. Già dai primi minuti di questa pellicola, Thanos assume le fattezze di un personaggio caratterizzato nei dettagli e nel profondo.
Questa è la novità e il cambiamento forse più grande imposto da Infinity war, oltre al funzionamento di un film in apparenza impossibile con più di 20 personaggi principali: il vero protagonista è praticamente il cattivo. Una novità paradossalmente logica e soprattutto doverosa. Durante tutto il suo percorso, lo spettatore viene posto di fronte alle motivazioni che spingono Thanos in questa feroce ricerca del potere infinito, un’insana presa di coscienza di quanto effimere siano le risorse dell’universo per colpa della sua sovrappopolazione, di conseguenza il titano si fa carico dell’ineluttabile fardello di riequilibrare l’ordine generale sfruttando il potere delle Gemme e del Guanto dell’Infinito per porre fine all’esistenza di metà degli esseri viventi di tutto il cosmo.
Seppur non condivisibili, tali motivazioni diventano comprensibili, ed è cosi che parallelamente alle vicende dei nostri eroi, lo spettatore riconosce in Thanos un personaggio emotivamente vulnerabile, quasi umanizzato, capace di sentimenti, che non ci risulta per niente indifferente, risultando quindi ancor più terrificante, ponendo quell’accento di epicità di cui la pellicola è intrisa fino al midollo. Qui si comprende la questione del perché questa pellicola sia il risultato dei film precedenti che ci hanno fatto conoscere nascita ed evoluzione dei nostri eroi preferiti. Li conosciamo, li abbiamo metabolizzati, fanno parte di noi. Non ci si meraviglia quindi se nel film ognuno di essi ci viene sparato velocemente sullo schermo senza troppi convenevoli, perché tutti impegnati in un’impresa iniziata già da tempo. Ecco che allora ha inizio una forsennata concatenazione di scontri, incontri e morte. La connotazione fortemente epica di questa battaglia cinematografica viene resa evidente anche da questo, dalla presenza del concetto della morte per la prima volta così inevitabile e, forse, definitiva. Gli altri Avengers, dopo la loro divisione in Civil war, continuano la loro esistenza sparpagliati sulla Terra, ed iniziano ad essere testimoni, assieme ai Guardiani della Galassia, dei vari attacchi che Thanos distribuisce nel Cosmo per recuperare le Gemme dell’Infinito, 6 artefatti delle dimensioni di un diamante, creati all’inizio dell’Universo da esseri onniscienti, che consentono a chi li raccoglie, e li incastona tutti nel Guanto dell’Infinito, di divenire onnipotente e ottenere la capacità di riscrivere la realtà a suo piacimento. Il film tratta agli ultimi passi di questo percorso che il “Titano pazzo”, cosi definito nelle storie a fumetti, ha intrapreso 10 anni fa per impossessarsi delle Gemme e gli inevitabili scontri che lui e i suoi scagnozzi ingaggiano con gli eroi che tentano di contrastarli per difendere i proprio amici, la Terra e l’Universo. Gli eventi portano i Guardiani della Galassia a dividersi e allearsi con le due fazioni degli Avengers, su due scenari lontani ma nel contempo uniti dalla stessa battaglia. Sulla Terra, con Capitan America e su Titano, pianeta natale del nemico, con Tony Stark e la sua armatura resa sempre più high tech. Mentre sulla Terra si tenta di contrastare gli invasori e proteggere la Gemma della Mente incastonata nella fronte di Visione, su Titano si prepara un agguato a Thanos in persona, nel tentativo di coglierlo di sorpresa sul suo stesso terreno di battaglia e strappargli il Guanto dell’Infinito. L’avventura raccontata è colma di citazioni e richiami alle pellicole precedenti, una goduria per gli appassionati, colma di forti emozioni e divertimento ma, soprattutto, ripiena di personaggi che brillano agli occhi di un fan e che risultano ben equilibrati sullo schermo anche allo sguardo più profano, ognuno spinto dalle sue motivazioni come l’amore, l’amicizia, il senso del dovere e di responsabilità nel proteggere l’esistenza, ognuno rappresentante di un sentimento testimone della sua caratterizzazione ed evoluzione.
SPOILER
Dopo più di due ore di pellicola che scorrono senza accorgersene, facciamo il punto sugli scenari futuri possibili. Infatti tante sono state in questi giorni le supposizioni e le piccole anticipazioni sul secondo atto di Infinity war, diretto ancora dai fratelli Russo, senza un titolo ufficiale, previsto a maggio del 2019 e che, provvisoriamente conosciuto come “Avengers 4”, chiuderà una quadrilogia con un capitolo che si preannuncia ancor più epico. Titano ha dimezzato la popolazione degli esseri viventi di tutto l’Universo, che sono scomparsi letteralmente “sfarinandosi” nell’aria davanti agli occhi dei superstiti e non ha lasciato scampo a gran parte degli eroi protagonisti del film. È finita? Alcuni elementi suggeriscono di no.
Da poco i registi della pellicola, i fratelli Russo, hanno confermato che la scena tra il Titano e la versione bambina di Gamora è ambientata all’interno della Gemma dell’Anima, come se Thanos avesse avuto per brevi istanti un’esperienza extra-corporea. In effetti nelle storie originali a fumetti la Gemma dell’Anima trasporta tutte le sue vittime in una dimensione parallela. Che tutti gli eroi scomparsi siano in realtà all’interno della Gemma e che quindi quanto accaduto sia reversibile?
Esiste una storyline a fumetti (“Avengers Forever”) che vede i vendicatori intraprendere dei viaggi nel tempo. A confermare l’ipotesi che questa storia possa fungere da spunto per il prossimo film sono delle foto diffuse sul web, che ritraggono i nostri sul set che pare essere lo stesso della battaglia di New York nel primo Avengers, con l’aggiunta di Ant-man e di un Tony Stark senza armatura e visibilmente truccato per dimostrare qualche anno in più. L’introduzione del tema dei viaggi temporali avrà un ruolo importante nell’epilogo della vicenda?
I principali superstiti della strage finale sono, guarda caso, i componenti originari della squadra dei vendicatori. Una grande emozione immaginare che sarà proprio loro il compito di reagire ai tragici accadimenti e riunirsi per sconfiggere il nemico. In più, Sebastian Stan (Bucky, chiamato Lupo Bianco nel Wakanda) si è lasciato scappare una dichiarazione secondo cui nel prossimo capitolo ci sarà una sequenza colossale (ben 3 mesi per organizzarla) in cui vedremo tutti gli eroi finora apparsi sul grande schermo, riuniti in una sola sequenza. Oltre agli Avengers originari assisteremo quindi al ritorno di tutti gli altri eroi?
E per finire nella scena dopo i titoli di coda (un vero fan Marvel non si alza mai dalla sedia appena finisce il film!) vediamo Nick Fury inviare un messaggio a qualcuno, prima di svanire anche lui. Sul dispositivo che lascia cadere in terra compare il simbolo di Captain Marvel, forse il più potente eroe del MCU, che vedremo in un film nel 2019, interpretato dal premio Oscar Brie Larson nelle vesti di Carol Danvers.
Avrà forse lei il compito fondamentale di fronteggiare la minaccia di Thanos e rimettere le cose a loro posto?
Hype alle stelle e popcorn pronti già da ora. Restiamo in attesa della conclusione di un’avventura appassionante, unica e magistralmente trasposta sul grande schermo.
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È stato il vero punto di arrivo di tutti i film Marvel visti finora. Mi dispiace solo per tutte le varie" mort" eccellenti durante la pellicola.
RispondiEliminaOttima recensione.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
Io non l'ho visto ma ne parlano spesso i miei figli, devo assolutamente rimediare !!!Grazie per la fantastica lettura
RispondiEliminapianeta natale del nemico, con Tony Stark
RispondiEliminala maggior parte di questi film https://eurostreaming.fyi/fantasy/ aiuta nella vita a ragionare con un punto di vista positivo.
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