Oggi vi presento la recensione del romanzo rosa "La scrittrice senza tempo" di Monica Brizzi, di cui il mese scorso vi avevo presentato alcune anticipazioni (cliccate qui).
Bianca e sua sorella Carolina non hanno mai avuto un posto chiamato casa, degli amici veri, perché i loro genitori per lavoro hanno sempre girato il mondo. A Lisbona la sedicenne Bianca conosce il diciannovenne Ian. I due s'innamorano subito, ma Bianca non può restare ferma in un posto e i due si lasciano, rimanendo in contatto attraverso delle lettere. Nel corso degli anni Bianca diventa una scrittrice di viaggi e continua a girare per il mondo, si lascia e si riprende con Ian varie volte perché quando lui le propone di fermarsi, lei ha paura di appartenere a qualcuno e continua a fuggire dalla stabilità. Solo ad Arezzo, dove è arrivata per scrivere un libro, Bianca riuscirà finalmente a sentirsi a casa, grazie all'affetto dei suoi colleghi e dei vicini. Le manca solo una persona con cui condividere la vita, il suo Ian. Lui sarà pronto a darle un'altra possibilità? Leggere "La scrittrice senza tempo" è come fare un viaggio nel mondo rimanendo comodamente seduti sul divano. Infatti ci sono tanti capitoli che raccontano i viaggi del passato di Bianca, Carolina e la sua famiglia tra Lisbona, la Repubblica del Sudafrica, il Canada, l'Asia, poi i viaggi con Ian, a Parigi, Roma, in Puglia, Marocco, Spagna, tra convivenze e rotture, fino ad arrivare al presente, ad Arezzo, dove Bianca si stabilisce definitivamente superando le sue mancanze dovute ad una vita nomade e all'assenza dei suoi genitori.
Ve lo sconsiglio se volete leggere una storia lineare, senza salti temporali tra passato e presente.