Oggi vi presento un nuovo articolo cinematografico scritto da Giulio: si tratta della recensione di "Cargo" un dramma post-apocalittico.
Il filone "Zombie movies" si arricchisce di un altro tassello: "Cargo" il film di Ben Howling e Yolanda Ramke, distribuito su Netflix il 18 maggio 2018 e basato sul loro omonimo cortometraggio del 2013 che costituisce una solida variazione sul tema dei morti viventi, dipinti ormai, dalla produzione cinematografica più recente, più come malati virali che come classici mostri.
"28 giorni dopo", "L'alba dei morti viventi", "Io sono leggenda", "World War Z", nonché le altrettanto apprezzate diramazioni parodistiche tra cui "L'alba dei morti dementi" o "Benvenuti a Zombieland", sono alcuni tra i titoli che hanno ri-portato sul grande schermo un genere che si è spostato sempre più dall'Horror verso una commistione di fantascienza, Action e Thriller. Il ruolo fondamentale per incasellare una pellicola in un genere viene certamente giocato dalla visuale tramite cui si racconta una storia. La percezione di una tematica può cambiare in relazione al punto di vista dalla quale viene osservata. L'inizio di un'epidemia, la fuga in piena catastrofe, la sopravvivenza in fase post-apocalittica, tutte storie indagate in diverse pellicole, al fine di osservare lo stesso tema da punti di vista differenti. In questo caso il tema viene spalmato sullo sfondo di un'Australia rurale e desertica, con il punto di vista focalizzato su un'umanità impegnata nella sopravvivenza, quindi in una fase successiva ad avvenimenti catastrofici. Tuttavia il film si apre con uno scenario soleggiato, una chiatta su un fiume, una pianura arida poco distante, un pò di vegetazione e all'orizzonte uno skyline collinare. La chiatta solca le acque del fiume con a bordo una coppia e una bimba ma apprendiamo subito che non si tratta di una normale gita in barca. Nelle poche sequenze iniziali osserviamo che per qualche motivo la famiglia programma i suoi spostamenti in modo da restare il più possibile in acqua, raziona il cibo e scruta continuamente gli argini del fiume con sospetto e timore.
La regia insiste sui paesaggi desolanti e selvaggi, suggerendo che la storia che si racconta riguarda una fetta di persone che in seguito alla diffusione di un'ignota infezione, che rende le persone putrefatte e affamate di carne umana entro 48 ore dal contagio, sono riuscite a fuggire verso zone periferiche ben lontane dalla scena metropolitana di una città. Il capo famiglia Andy, il Martin Freeman che fu Bilbo Baggins ne "LoHobbit" di Peter Jackson e il Dr. Watson nello "Sherlock" della BBC, si troverà ben presto da solo con la figlioletta sulle spalle e infettato dal virus, costretto quindi a tentare di consegnarla in mani sicure prima delle 48 ore che lo condurranno inesorabilmente alla sua non-morte, trasportandola e fungendo appunto da "cargo".
Il protagonista affronterà un cammino fatto di sabbia, sangue, piccole comunità che per fronteggiare la minaccia dei mostruosi infetti sono tornate allo stadio primitivo di "tribù", e zombie con la testa ficcata nel suolo per cercare il buio che gli serve per dormire, in una pianura priva di ripari e ombre. La pellicola scorre con ritmo imperturbabile e calmo, intrisa di un'atmosfera cosi silenziosa e tranquilla che risulta inedita ad accogliere degli zombie, i quali vanno in giro in modo cosi classicamente lento, scomposto e scoordinato che è quasi difficile percepirli come un pericolo, forse è per questo che per tutto il film il terrore di una minaccia costante che incombe ad ogni angolo risulta in qualche modo appannato. Ciò nonostante é evidente lo sforzo, riuscitissimo, nell'incentrare la storia sulla ricerca di fiducia nel prossimo, un padre alla ricerca disperata di qualcuno cui affidare le cure della propria progenie. Cosi come è sempre potente il tema dell'amore per i propri cari, qui accennato come ultimo brandello di umanità che rimane dopo aver perso tutto.
Risulta solido il realismo nella costruzione delle situazioni che i personaggi vivono e nelle quali interagiscono, il trattamento di alcuni temi come il cinismo di alcuni personaggi, che sperano in un ritorno alla normalità solo per ambizioni capitalistiche, ed è altrettanto interessante il rapportarsi con i morti viventi come un cacciatore fa con una preda, aspetto rappresentativo dell'adattamento sociale dell'Uomo alla nuova situazione. Una variazione sul tema che porta ulteriormente l'horror, inteso nella sua accezione fantastica, su un regime estetico-narrativo sempre più realistico. ECCO IL TRAILER
https://m.youtube.com/watch?v=UQIC6hh7LIU
martedì 29 maggio 2018
sabato 26 maggio 2018
IL VILLAGGIO DEI GATTI IN GIAPPONE E IL CULTO DEI MANEKO NEKO
Recentemente una mia amica mi ha fatto scoprire una nuova news sul mondo dei gatti. In Giappone da più di un mese i gatti hanno un villaggio tutto loro: si chiama Kichijoji Petit Mura è un borgo di Tokyo dove tutto è a misura di micio e dove i nostri amici felini possono passeggiare liberamente.
Un posto che sembra essere uscito da una fiaba (a me ricorda Gardaland!😁), infatti le case sono ispirate ai disegni dello Studio Ghibli (ecco una parte del villaggio)
la famosa casa d'animazione giapponese il cui museo si trova proprio nei pressi del villaggio (ecco il logo dello Studio Ghibli).
La principale attrazione è il Temari no Oshiro, un colorato castello popolato dai mici dove i visitatori possono ammirarli sorseggiando un drink proprio come i cat-café.
Il costo per entrare nel villaggio é di 1.200 yen (cioé 9 €) e i visitatori devono rispettare alcune regole tra cui fotografare i mici ma non usare il flash, non portare loro da mangiare e non prenderli in braccio. Ma i giapponesi non amano solo i gatti in carne ed ,ossa ma venerano anche delle sculture giapponesi in porcellana o ceramica chiamate Maneki Neko cioé Gatto (neko) Invito (maneki) che ritengono porti fortuna. La scultura raffigura un gatto che chiama, con un cenno di zampa alzata, la buona sorte ad entrare nella casa di colui che lo acquista.
Se la zampa alzata è la destra dovrebbe attirare il denaro, la sinistra i clienti. Io sono anni che cerco disperatamente un Maneki Neko ma non ho mai trovato un negozio giapponese che lo vendesse, sono introvabili!! I giapponesi hanno dedicato ai Maneki Neko anche un tempio il Gotokuji che si trova nella parte occidentale di Tokyo dove si va a pregare per far ritornare il proprio amico 🐱🐾 scomparso o per farlo guarire.
La leggenda narra che un ricco feudatario, durante un temporale, si stava riparando sotto un albero vicino al tempio Gotoku-ji quando vide il gatto del monaco del tempio che lo chiamava e andò verso di lui; un attimo dopo l'albero fu colpito da un fulmine. Il ricco signore, che era così scampato al fulmine, fece amicizia col monaco e ciò portò prosperità al tempio. Quando il gatto morì, probabilmente in suo onore fu costruito il primo Maneki neko.
Devo assolutamente visitare il Giappone prima o poi!😁
Un posto che sembra essere uscito da una fiaba (a me ricorda Gardaland!😁), infatti le case sono ispirate ai disegni dello Studio Ghibli (ecco una parte del villaggio)
la famosa casa d'animazione giapponese il cui museo si trova proprio nei pressi del villaggio (ecco il logo dello Studio Ghibli).
La principale attrazione è il Temari no Oshiro, un colorato castello popolato dai mici dove i visitatori possono ammirarli sorseggiando un drink proprio come i cat-café.
Il costo per entrare nel villaggio é di 1.200 yen (cioé 9 €) e i visitatori devono rispettare alcune regole tra cui fotografare i mici ma non usare il flash, non portare loro da mangiare e non prenderli in braccio. Ma i giapponesi non amano solo i gatti in carne ed ,ossa ma venerano anche delle sculture giapponesi in porcellana o ceramica chiamate Maneki Neko cioé Gatto (neko) Invito (maneki) che ritengono porti fortuna. La scultura raffigura un gatto che chiama, con un cenno di zampa alzata, la buona sorte ad entrare nella casa di colui che lo acquista.
Se la zampa alzata è la destra dovrebbe attirare il denaro, la sinistra i clienti. Io sono anni che cerco disperatamente un Maneki Neko ma non ho mai trovato un negozio giapponese che lo vendesse, sono introvabili!! I giapponesi hanno dedicato ai Maneki Neko anche un tempio il Gotokuji che si trova nella parte occidentale di Tokyo dove si va a pregare per far ritornare il proprio amico 🐱🐾 scomparso o per farlo guarire.
La leggenda narra che un ricco feudatario, durante un temporale, si stava riparando sotto un albero vicino al tempio Gotoku-ji quando vide il gatto del monaco del tempio che lo chiamava e andò verso di lui; un attimo dopo l'albero fu colpito da un fulmine. Il ricco signore, che era così scampato al fulmine, fece amicizia col monaco e ciò portò prosperità al tempio. Quando il gatto morì, probabilmente in suo onore fu costruito il primo Maneki neko.
Devo assolutamente visitare il Giappone prima o poi!😁
giovedì 24 maggio 2018
COSA VEDERE A VERONA IN UN GIORNO
Cosa vedere in un pomeriggio nella celebre città di Romeo e Giulietta? Dove andare a fare merenda e shopping? Se mi seguite su Instagram, sapete che a inizio maggio sono andata a fare un giro a Verona e oggi vi consiglio alcuni indirizzi!😊
PIAZZA BRA CON L'ARENA DI VERONA E PIAZZA DELLE ERBE
Se andate a Verona in treno, dalla stazione Porta Nuova per raggiungere il centro a piedi ci vogliono solo 15 minuti. Per prima cosa dovete assolutamente visitare Piazza Bra, la più grande piazza di Verona nel centro storico della città dove è situata l'Arena, il celebre anfiteatro romano sede di rappresentazioni teatrali e concerti. Io mi sono fatta scattare alcune foto in un lato molto caratteristico ma "nascosto" dell'Arena, lontana dagli afflussi turistici.
Proseguendo per Piazza Bra arriverete nella celebre via dello shopping, Via Mazzini, alla fine della quale potete scorgere Piazza delle Erbe: la più antica e suggestiva piazza della città, sede del mercato. A destra troverete il Palazzo della Ragione, centro del potere politico cittadino, la Torre de’ Lamberti eretta nel 1172 dall’omonima famiglia e considerata la torre più alta di Verona. Ma a colpire la vostra attenzione sarà sicuramente la bellissima Fontana di Madonna Verona al centro della Piazza.
LA CASA DI GIULIETTA
Quando ho visto per la prima volta la casa di Giulietta, la Statua che la ritrae e quando sono salita sul celebre balcone (facendo pochissima fila) sono rimasta piacevolmente colpita da questo "simbolo di Verona", creato dalla fantasia di William Shakespeare.
Ora, a distanza di anni, si è trasformato in un'attrazione turistica stile "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia, per pura coincidenza un'altra storia d'amore impossibile: oltre la fila di turisti in fila per fare la foto con la Statua di Giulietta e per toccare il seno destro della statua perchè porta fortuna (comunque Giulietta non è stata molto fortunata secondo me, la sua storia d'amore è finita tragicamente e lei è morta giovanissima!) quello che mi ha colpito è che dietro alla statua c'è un cancello pieno di lucchetti, bigliettini
e il muro dell'entrata del palazzo è letteralmente ricoperto da scritte! Va bene celebrare l'amore ma non è meglio una bella foto di coppia?
Se volete sentirvi Giulietta per un giorno e immergervi nell'atmosfera romantica della più celebre tragedia shakespeariana, salite sul balcone e fate un giro all'interno della casa di Giulietta (il prezzo è di 6 €) (io l'ho fatto anni fa e sembra di essere catapultati in un'altra epoca 😍). Nella casa ci sono dipinti dell'ottocento che raffigurano alcuni momenti e brani della leggenda dei due innamorati, mobili d'epoca, uno scrittoio dove è possibile scrivere messaggi d'amore a Giulietta e introdurli nella vicina cassetta delle lettere e anche il letto originale e i costumi di scena utilizzati nella versione cinematografica di Romeo e Giulietta nel film diretto da Zeffirelli! Se volete acquistare qualcosa a tema "romantico" ci sono due negozi di souvenir nel cortile, io però ho acquistato una calamita realizzata a mano nel negozio GiuliettaVerona di fronte alla dimora di Giulietta.
GiuliettaVerona è un brand 100% made in Italy che si ispira alla celebre storia d’amore tra Capuleti e Montecchi e oltre alle calamite potete trovare anche gioielli e bijoux.
SE VOLETE MANGIARE UN GELATO ARTIGIANALE
Dopo una bella camminata avete un certo languorino e volete gustarvi un delizioso gelato? Io vi consiglio la gelateria Amorino in corso Sant'Anastasia alla fine di Piazza Erbe. Questo gelato è nato grazie di una catena di gelaterie creata da due amici emiliani nel 2002 e che ora vanta negozi in tutto il mondo. I gelati Amorino si contraddistinguano per gli ingredienti naturali, tra cui uova provenienti da fattorie biologiche e per l'applicazione della crema a piccole palettate fino a creare con un effetto di originalità la forma di una rosa. Entrando nel locale, dopo una iniziale confusione per mettersi in fila (si deve seguire un percorso che indica il senso della fila che io non avevo capito 😂) ho ordinato il gelato con cono piccolo il cui prezzo è €2,80 e ho scelto i gusti cioccolato al latte e pistacchio, è delizioso!😋
DOVE FARE SHOPPING:
Ovviamente in Via Mazzini, la celebre via dello shopping, ricca di negozi dalle marche prestigiose ma anche low cost. Io vi consiglio OVS in via Mazzini, celebre brand dallo stile semplice, ma sempre attuale e a prezzi moderati e poi fate un salto al Disney Store dove potete acquistare magici articoli di abbigliamento, giochi, idee regalo e bambole dedicate ai personaggi Disney. Se volete spendere di più c'è COIN alla fine di Via Cappello
dove troverete abbigliamento donna, uomo, bambino, accessori tra cui scarpe e anche profumi. VOI SIETE MAI STATI A VERONA?
PIAZZA BRA CON L'ARENA DI VERONA E PIAZZA DELLE ERBE
Se andate a Verona in treno, dalla stazione Porta Nuova per raggiungere il centro a piedi ci vogliono solo 15 minuti. Per prima cosa dovete assolutamente visitare Piazza Bra, la più grande piazza di Verona nel centro storico della città dove è situata l'Arena, il celebre anfiteatro romano sede di rappresentazioni teatrali e concerti. Io mi sono fatta scattare alcune foto in un lato molto caratteristico ma "nascosto" dell'Arena, lontana dagli afflussi turistici.
Proseguendo per Piazza Bra arriverete nella celebre via dello shopping, Via Mazzini, alla fine della quale potete scorgere Piazza delle Erbe: la più antica e suggestiva piazza della città, sede del mercato. A destra troverete il Palazzo della Ragione, centro del potere politico cittadino, la Torre de’ Lamberti eretta nel 1172 dall’omonima famiglia e considerata la torre più alta di Verona. Ma a colpire la vostra attenzione sarà sicuramente la bellissima Fontana di Madonna Verona al centro della Piazza.
LA CASA DI GIULIETTA
Quando ho visto per la prima volta la casa di Giulietta, la Statua che la ritrae e quando sono salita sul celebre balcone (facendo pochissima fila) sono rimasta piacevolmente colpita da questo "simbolo di Verona", creato dalla fantasia di William Shakespeare.
Ora, a distanza di anni, si è trasformato in un'attrazione turistica stile "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia, per pura coincidenza un'altra storia d'amore impossibile: oltre la fila di turisti in fila per fare la foto con la Statua di Giulietta e per toccare il seno destro della statua perchè porta fortuna (comunque Giulietta non è stata molto fortunata secondo me, la sua storia d'amore è finita tragicamente e lei è morta giovanissima!) quello che mi ha colpito è che dietro alla statua c'è un cancello pieno di lucchetti, bigliettini
e il muro dell'entrata del palazzo è letteralmente ricoperto da scritte! Va bene celebrare l'amore ma non è meglio una bella foto di coppia?
Se volete sentirvi Giulietta per un giorno e immergervi nell'atmosfera romantica della più celebre tragedia shakespeariana, salite sul balcone e fate un giro all'interno della casa di Giulietta (il prezzo è di 6 €) (io l'ho fatto anni fa e sembra di essere catapultati in un'altra epoca 😍). Nella casa ci sono dipinti dell'ottocento che raffigurano alcuni momenti e brani della leggenda dei due innamorati, mobili d'epoca, uno scrittoio dove è possibile scrivere messaggi d'amore a Giulietta e introdurli nella vicina cassetta delle lettere e anche il letto originale e i costumi di scena utilizzati nella versione cinematografica di Romeo e Giulietta nel film diretto da Zeffirelli! Se volete acquistare qualcosa a tema "romantico" ci sono due negozi di souvenir nel cortile, io però ho acquistato una calamita realizzata a mano nel negozio GiuliettaVerona di fronte alla dimora di Giulietta.
GiuliettaVerona è un brand 100% made in Italy che si ispira alla celebre storia d’amore tra Capuleti e Montecchi e oltre alle calamite potete trovare anche gioielli e bijoux.
SE VOLETE MANGIARE UN GELATO ARTIGIANALE
Dopo una bella camminata avete un certo languorino e volete gustarvi un delizioso gelato? Io vi consiglio la gelateria Amorino in corso Sant'Anastasia alla fine di Piazza Erbe. Questo gelato è nato grazie di una catena di gelaterie creata da due amici emiliani nel 2002 e che ora vanta negozi in tutto il mondo. I gelati Amorino si contraddistinguano per gli ingredienti naturali, tra cui uova provenienti da fattorie biologiche e per l'applicazione della crema a piccole palettate fino a creare con un effetto di originalità la forma di una rosa. Entrando nel locale, dopo una iniziale confusione per mettersi in fila (si deve seguire un percorso che indica il senso della fila che io non avevo capito 😂) ho ordinato il gelato con cono piccolo il cui prezzo è €2,80 e ho scelto i gusti cioccolato al latte e pistacchio, è delizioso!😋
DOVE FARE SHOPPING:
Ovviamente in Via Mazzini, la celebre via dello shopping, ricca di negozi dalle marche prestigiose ma anche low cost. Io vi consiglio OVS in via Mazzini, celebre brand dallo stile semplice, ma sempre attuale e a prezzi moderati e poi fate un salto al Disney Store dove potete acquistare magici articoli di abbigliamento, giochi, idee regalo e bambole dedicate ai personaggi Disney. Se volete spendere di più c'è COIN alla fine di Via Cappello
dove troverete abbigliamento donna, uomo, bambino, accessori tra cui scarpe e anche profumi. VOI SIETE MAI STATI A VERONA?
domenica 20 maggio 2018
RECENSIONE DI AVENGERS INFINITY WAR
Buona domenica a tutti! Oggi Giulio, il nostro esperto dell'Universo Marvel, ci regala la recensione di "Avengers Infinity War".
Anche se molti detrattori di questo genere cinematografico, o di determinate pellicole, non sono d’accordo, questa 19esima pellicola targata Marvel Studios segna, non solo la conclusione della Fase Tre del cosiddetto MCU (Marvel Cinematic Universe), ma anche un cambiamento nel modo di raccontare la storia di un cine-comic. Perché è una vicenda infinita per dire immensa, colossale, come è infinita la passione e l’impegno da parte della “Casa delle idee” per trasportarla dalla carta stampata al grande schermo: un decennio di egregio lavoro di programmazione da parte dei Marvel Studios per progettare e realizzare dei prodotti sicuramente da annoverare nella categoria dei blockbuster di puro intrattenimento, dimostrando, però, che non sempre questa parola coincide per forza col termine disimpegno. Qualcosa è cambiato perché è la prima volta, nella storia della Settima Arte, che viene creata una vera e propria collana antologica cinematografica. Un’opera di colossale meraviglia (“marvel” appunto) che ha assunto sempre più negli anni una connotazione di magnificenza e grandiosità e l’aspetto più grandioso è che, l’impresa è finora riuscita perfettamente, forse superando persino le aspettative.
AVENGERS: INFINITY WAR è prima di tutto un bel film.
È una raccolta di personaggi straordinari uniti per contrastare un nemico comune e, nel farlo, interagiscono tra di loro attraverso una sceneggiatura che sa rispettare la caratterizzazione di ognuno di essi. Il film scorre per tutta la sua durata alternando azione, humor e persino sviluppi e/o passi in avanti nella storia personale di alcuni di loro. E’ ovvio che l’emozione e l’eccitazione di un vero fan di fronte a una tale opera non è comparabile allo spettatore più o meno estraneo al genere, tuttavia credo che chiunque rimanga affascinato da questo racconto e da tanto ritmo ben costruito. La pellicola, che inaugura la prima decade di istituzione dei Marvel Studios, è il diretto risultato di tutti i film del cosiddetto MCU, Marvel Cinematic Universe, il progetto cinematografico con il quale gli Studios sono riusciti a trasporre l’intreccio delle storie di determinati personaggi dell’universo del Marvel Comics nei cinema, realizzando film e trilogie che ci hanno incollati agli schermi per la bellezza di un decennio, e che ha trovato ulteriore espansione anche sul piccolo schermo tramite varie serie tv come "Agents of Shield". Il risultato sorprendente infatti, è la capacità di realizzare un film senza alcuna introduzione, che appare come una vera e propria continuazione immediata di un filone di pellicole legate tra loro in diversa misura, che trovano sfogo in questa guerra infinita, ma che ciò nonostante risulta godibile e fruibile da chiunque. Risultato altrettanto importante è la qualità raggiunta dal genere, che da anni coinvolge molte eccellenze tra le maestranze del Cinema odierno, tra attori, produttori, registi e sceneggiatori, nonché talentuose personalità che, provenendo dal cinema di nicchia o autoriale, hanno trovato i giusti mezzi per raccontare al meglio queste storie a fumetti. Il film si apre subito dopo le vicende di “Thor: Ragnarok”: proprio alla fine di quella pellicola Thor è ancora sulla sua astronave con il suo popolo in fuga dal suo defunto pianeta Asgard, quando vengono attaccati dal titano Thanos, un potente alieno che, per vie traverse, si è fatto strada in tutti questi anni nelle vicende degli Avengers e degli altri eroi che si sono uniti al gruppo di vendicatori. Già dai primi minuti di questa pellicola, Thanos assume le fattezze di un personaggio caratterizzato nei dettagli e nel profondo.
Questa è la novità e il cambiamento forse più grande imposto da Infinity war, oltre al funzionamento di un film in apparenza impossibile con più di 20 personaggi principali: il vero protagonista è praticamente il cattivo. Una novità paradossalmente logica e soprattutto doverosa. Durante tutto il suo percorso, lo spettatore viene posto di fronte alle motivazioni che spingono Thanos in questa feroce ricerca del potere infinito, un’insana presa di coscienza di quanto effimere siano le risorse dell’universo per colpa della sua sovrappopolazione, di conseguenza il titano si fa carico dell’ineluttabile fardello di riequilibrare l’ordine generale sfruttando il potere delle Gemme e del Guanto dell’Infinito per porre fine all’esistenza di metà degli esseri viventi di tutto il cosmo.
Seppur non condivisibili, tali motivazioni diventano comprensibili, ed è cosi che parallelamente alle vicende dei nostri eroi, lo spettatore riconosce in Thanos un personaggio emotivamente vulnerabile, quasi umanizzato, capace di sentimenti, che non ci risulta per niente indifferente, risultando quindi ancor più terrificante, ponendo quell’accento di epicità di cui la pellicola è intrisa fino al midollo. Qui si comprende la questione del perché questa pellicola sia il risultato dei film precedenti che ci hanno fatto conoscere nascita ed evoluzione dei nostri eroi preferiti. Li conosciamo, li abbiamo metabolizzati, fanno parte di noi. Non ci si meraviglia quindi se nel film ognuno di essi ci viene sparato velocemente sullo schermo senza troppi convenevoli, perché tutti impegnati in un’impresa iniziata già da tempo. Ecco che allora ha inizio una forsennata concatenazione di scontri, incontri e morte. La connotazione fortemente epica di questa battaglia cinematografica viene resa evidente anche da questo, dalla presenza del concetto della morte per la prima volta così inevitabile e, forse, definitiva. Gli altri Avengers, dopo la loro divisione in Civil war, continuano la loro esistenza sparpagliati sulla Terra, ed iniziano ad essere testimoni, assieme ai Guardiani della Galassia, dei vari attacchi che Thanos distribuisce nel Cosmo per recuperare le Gemme dell’Infinito, 6 artefatti delle dimensioni di un diamante, creati all’inizio dell’Universo da esseri onniscienti, che consentono a chi li raccoglie, e li incastona tutti nel Guanto dell’Infinito, di divenire onnipotente e ottenere la capacità di riscrivere la realtà a suo piacimento. Il film tratta agli ultimi passi di questo percorso che il “Titano pazzo”, cosi definito nelle storie a fumetti, ha intrapreso 10 anni fa per impossessarsi delle Gemme e gli inevitabili scontri che lui e i suoi scagnozzi ingaggiano con gli eroi che tentano di contrastarli per difendere i proprio amici, la Terra e l’Universo. Gli eventi portano i Guardiani della Galassia a dividersi e allearsi con le due fazioni degli Avengers, su due scenari lontani ma nel contempo uniti dalla stessa battaglia. Sulla Terra, con Capitan America e su Titano, pianeta natale del nemico, con Tony Stark e la sua armatura resa sempre più high tech. Mentre sulla Terra si tenta di contrastare gli invasori e proteggere la Gemma della Mente incastonata nella fronte di Visione, su Titano si prepara un agguato a Thanos in persona, nel tentativo di coglierlo di sorpresa sul suo stesso terreno di battaglia e strappargli il Guanto dell’Infinito. L’avventura raccontata è colma di citazioni e richiami alle pellicole precedenti, una goduria per gli appassionati, colma di forti emozioni e divertimento ma, soprattutto, ripiena di personaggi che brillano agli occhi di un fan e che risultano ben equilibrati sullo schermo anche allo sguardo più profano, ognuno spinto dalle sue motivazioni come l’amore, l’amicizia, il senso del dovere e di responsabilità nel proteggere l’esistenza, ognuno rappresentante di un sentimento testimone della sua caratterizzazione ed evoluzione.
SPOILER
Dopo più di due ore di pellicola che scorrono senza accorgersene, facciamo il punto sugli scenari futuri possibili. Infatti tante sono state in questi giorni le supposizioni e le piccole anticipazioni sul secondo atto di Infinity war, diretto ancora dai fratelli Russo, senza un titolo ufficiale, previsto a maggio del 2019 e che, provvisoriamente conosciuto come “Avengers 4”, chiuderà una quadrilogia con un capitolo che si preannuncia ancor più epico. Titano ha dimezzato la popolazione degli esseri viventi di tutto l’Universo, che sono scomparsi letteralmente “sfarinandosi” nell’aria davanti agli occhi dei superstiti e non ha lasciato scampo a gran parte degli eroi protagonisti del film. È finita? Alcuni elementi suggeriscono di no.
Da poco i registi della pellicola, i fratelli Russo, hanno confermato che la scena tra il Titano e la versione bambina di Gamora è ambientata all’interno della Gemma dell’Anima, come se Thanos avesse avuto per brevi istanti un’esperienza extra-corporea. In effetti nelle storie originali a fumetti la Gemma dell’Anima trasporta tutte le sue vittime in una dimensione parallela. Che tutti gli eroi scomparsi siano in realtà all’interno della Gemma e che quindi quanto accaduto sia reversibile?
Esiste una storyline a fumetti (“Avengers Forever”) che vede i vendicatori intraprendere dei viaggi nel tempo. A confermare l’ipotesi che questa storia possa fungere da spunto per il prossimo film sono delle foto diffuse sul web, che ritraggono i nostri sul set che pare essere lo stesso della battaglia di New York nel primo Avengers, con l’aggiunta di Ant-man e di un Tony Stark senza armatura e visibilmente truccato per dimostrare qualche anno in più. L’introduzione del tema dei viaggi temporali avrà un ruolo importante nell’epilogo della vicenda?
I principali superstiti della strage finale sono, guarda caso, i componenti originari della squadra dei vendicatori. Una grande emozione immaginare che sarà proprio loro il compito di reagire ai tragici accadimenti e riunirsi per sconfiggere il nemico. In più, Sebastian Stan (Bucky, chiamato Lupo Bianco nel Wakanda) si è lasciato scappare una dichiarazione secondo cui nel prossimo capitolo ci sarà una sequenza colossale (ben 3 mesi per organizzarla) in cui vedremo tutti gli eroi finora apparsi sul grande schermo, riuniti in una sola sequenza. Oltre agli Avengers originari assisteremo quindi al ritorno di tutti gli altri eroi?
E per finire nella scena dopo i titoli di coda (un vero fan Marvel non si alza mai dalla sedia appena finisce il film!) vediamo Nick Fury inviare un messaggio a qualcuno, prima di svanire anche lui. Sul dispositivo che lascia cadere in terra compare il simbolo di Captain Marvel, forse il più potente eroe del MCU, che vedremo in un film nel 2019, interpretato dal premio Oscar Brie Larson nelle vesti di Carol Danvers.
Avrà forse lei il compito fondamentale di fronteggiare la minaccia di Thanos e rimettere le cose a loro posto?
Hype alle stelle e popcorn pronti già da ora. Restiamo in attesa della conclusione di un’avventura appassionante, unica e magistralmente trasposta sul grande schermo.
giovedì 17 maggio 2018
RECENSIONE "STAR WARS - IL RISVEGLIO DELLA FORZA"
In una galassia lontana lontana sono passati 30 anni dalla sconfitta dell'Impero ma imperversa una nuova minaccia, quella del Primo Ordine. Un gruppo di eroi si unisce ai membri della Resistenza per cercare Luke Skywalker che è ormai desaparecido da anni e si ritirato in esilio in una galassia nascosta, indicata su una mappa. È lui l'unico che potrebbe riuscire a sconfiggere questa nuova minaccia. E chi sono i nostri eroi? Rey (interpretata da Daisy Ridley già vista nel film "L'assassinio sull'Orient Express") che di "lavoro" rovista in relitti di astronavi per cercare pezzi di ricambio da rivendere, il piccolo droide BB-8 e Finn, uno Stormtrooper disertore del Primo Ordine. Un trio che sembra campato in aria ma per fortuna i tre si imbattono nel Millennium Falcon, dove incontreranno il famoso Han Solo e Chewbacca (quest'ultimo é uno dei miei personaggi preferiti, é troppo simpatico!).
Avete capito di cosa cosa sto parlando? Di "Star Wars Il risveglio della forza" nuovo capitolo della celebre saga questa volta diretto da J.J Abrams, il regista di "Lost".
Nel ricco cast ci sono anche attori irriconoscibili come Simon Pegg, Daniel Craig, Lupita Nyong'o che interpreta Maz Kanata e altri visibili ma non famosi come Billie Lourde figlia di Carrie Fisher, attori leggendari come appunto Carrie Fisher (la compianta principessa Leila) e Harrison Ford (il mitico Han Solo). Invece Dart Vader non c'è più ma al suo posto c'è un cattivo Kilo Ren (Adam Driver) che ha il nome e l'aspetto di un samurai e che ha lo stesso casco di Vader anche se non gli serve affatto.
Un grande cast che popola una storia emozionante, divertente e anche nostalgica nonostante gli effetti speciali e visivi creati al computer e le movimentatissime scene d'azione. Infatti non mancano i celebri scontri con le spade laser, gli omaggi al passato (l'ambientazione nel deserto, la scena del bar con gli alieni, l'eterna lotta tra il bene e il male). Un mix tra passato e presente che ho molto apprezzato così come i giovani protagonisti, l'eroina Rey coraggiosa ed intraprendente ma anche vulnerabile e il simpatico Finn.
Non ho apprezzato, invece, "il colpo di scena" che coinvolge il povero Han Solo. Comunque ci possiamo consolare: a Cannes, in questi giorni, è stato presentato il film Solo: A Star Wars Story basato sulla giovinezza del celebre Han Solo, che uscirà nei nostri cinema il 23 maggio.
Solo è interpretato da Alden Ehrenreich e non somiglia a Ford secondo me, ma almeno scopriremo il passato di questo celebre personaggio. VOTO 7,5
Avete capito di cosa cosa sto parlando? Di "Star Wars Il risveglio della forza" nuovo capitolo della celebre saga questa volta diretto da J.J Abrams, il regista di "Lost".
Nel ricco cast ci sono anche attori irriconoscibili come Simon Pegg, Daniel Craig, Lupita Nyong'o che interpreta Maz Kanata e altri visibili ma non famosi come Billie Lourde figlia di Carrie Fisher, attori leggendari come appunto Carrie Fisher (la compianta principessa Leila) e Harrison Ford (il mitico Han Solo). Invece Dart Vader non c'è più ma al suo posto c'è un cattivo Kilo Ren (Adam Driver) che ha il nome e l'aspetto di un samurai e che ha lo stesso casco di Vader anche se non gli serve affatto.
Un grande cast che popola una storia emozionante, divertente e anche nostalgica nonostante gli effetti speciali e visivi creati al computer e le movimentatissime scene d'azione. Infatti non mancano i celebri scontri con le spade laser, gli omaggi al passato (l'ambientazione nel deserto, la scena del bar con gli alieni, l'eterna lotta tra il bene e il male). Un mix tra passato e presente che ho molto apprezzato così come i giovani protagonisti, l'eroina Rey coraggiosa ed intraprendente ma anche vulnerabile e il simpatico Finn.
Non ho apprezzato, invece, "il colpo di scena" che coinvolge il povero Han Solo. Comunque ci possiamo consolare: a Cannes, in questi giorni, è stato presentato il film Solo: A Star Wars Story basato sulla giovinezza del celebre Han Solo, che uscirà nei nostri cinema il 23 maggio.
Solo è interpretato da Alden Ehrenreich e non somiglia a Ford secondo me, ma almeno scopriremo il passato di questo celebre personaggio. VOTO 7,5
martedì 15 maggio 2018
HO RICEVUTO UN NUOVO PREMIO: IL B.B.B. AWARD
Buongiorno a tutti! In questi giorni ho ricevuto un nuovo premio, il “B.B.B. award” ideato da Francesca Vanni di https://francescavanniautrice.blogspot.it/
Cosa significa B.B.B.? Sta per Bastiano Baldassarre Bucci il protagonista del celebre libro “La Storia Infinita” di M. Ende (io purtroppo ho visto solo il film!).
Il tema del premio sono quindi i libri!
Regole (interpretabili a piacere!):
-ringraziare chi vi ha dato il premio (ecco, questa regola è meglio rispettarla) e prendere il banner
-rispondere alle domande
-girare il premio ad almeno tre blogger (qui in realtà potete farci dentro quanto volete, più si è e meglio è!)
Ringrazio Francesca per avermi dedicato questo premio!💖
ECCO LE DOMANDE:
1-cosa sono per te i libri?
2-consiglieresti mai un libro?
3-copertina, titolo, numero di pagine: ti fai influenza da questi tre elementi nella scelta di un libro?
4-autori nuovi: sì o no?
5-libri semi/auto pubblicati: sì o no?
6-leggi più libri insieme o uno alla volta?
7-il libro che vorresti aver scritto?
ECCO LE RISPOSTE:
1-cosa sono per te i libri?
I libri sono uno dei miei hobby preferiti. Adoro leggere libri perchè mi trasporta nella storia, mi immedesimo nei protagonisti, mi fa viaggiare con la fantasia.
2-consiglieresti mai un libro?
2- Se il libro mi è piaciuto tanto certo, mi piace consigliare sia libri che film.
3 - copertina, titolo, numero di pagine: ti fai influenzare da questi tre elementi nella scelta di un libro?
Sì soprattutto dalla copertina. Il numero di pagine non mi influenza, anzi amo i libri con tante pagine!
4-autori nuovi: sì o no?
Sì, mi piace conoscere autori nuovi.
5- libri semi/auto pubblicati: sì o no?
Sì
6- leggi più libri insieme o uno alla volta?
Di solito uno alla volta. Però vado a periodi, posso anche leggere due libri alla volta.
7- il libro che vorresti aver scritto?
"Il codice da Vinci" uno dei thriller più famosi di Dan Brown, un romanzo che tiene con il fiato sospeso fino alla fine ed ambientato a Parigi, una delle città più belle d'Europa.
I BLOG CHE NOMINO SONO: https://langolodiariel.blogspot.it/
http://ilsalottodelgattolibraio.blogspot.it/
http://ioamoilibrieleserietv.blogspot.it/
https://hermioneat.blogspot.it/
https://lanostrapassionenonmuore.blogspot.it/
https://capitolozeroblog.blogspot.it/
Cosa significa B.B.B.? Sta per Bastiano Baldassarre Bucci il protagonista del celebre libro “La Storia Infinita” di M. Ende (io purtroppo ho visto solo il film!).
Il tema del premio sono quindi i libri!
Regole (interpretabili a piacere!):
-ringraziare chi vi ha dato il premio (ecco, questa regola è meglio rispettarla) e prendere il banner
-rispondere alle domande
-girare il premio ad almeno tre blogger (qui in realtà potete farci dentro quanto volete, più si è e meglio è!)
Ringrazio Francesca per avermi dedicato questo premio!💖
ECCO LE DOMANDE:
1-cosa sono per te i libri?
2-consiglieresti mai un libro?
3-copertina, titolo, numero di pagine: ti fai influenza da questi tre elementi nella scelta di un libro?
4-autori nuovi: sì o no?
5-libri semi/auto pubblicati: sì o no?
6-leggi più libri insieme o uno alla volta?
7-il libro che vorresti aver scritto?
ECCO LE RISPOSTE:
1-cosa sono per te i libri?
I libri sono uno dei miei hobby preferiti. Adoro leggere libri perchè mi trasporta nella storia, mi immedesimo nei protagonisti, mi fa viaggiare con la fantasia.
2-consiglieresti mai un libro?
2- Se il libro mi è piaciuto tanto certo, mi piace consigliare sia libri che film.
3 - copertina, titolo, numero di pagine: ti fai influenzare da questi tre elementi nella scelta di un libro?
Sì soprattutto dalla copertina. Il numero di pagine non mi influenza, anzi amo i libri con tante pagine!
4-autori nuovi: sì o no?
Sì, mi piace conoscere autori nuovi.
5- libri semi/auto pubblicati: sì o no?
Sì
6- leggi più libri insieme o uno alla volta?
Di solito uno alla volta. Però vado a periodi, posso anche leggere due libri alla volta.
7- il libro che vorresti aver scritto?
"Il codice da Vinci" uno dei thriller più famosi di Dan Brown, un romanzo che tiene con il fiato sospeso fino alla fine ed ambientato a Parigi, una delle città più belle d'Europa.
I BLOG CHE NOMINO SONO: https://langolodiariel.blogspot.it/
http://ilsalottodelgattolibraio.blogspot.it/
http://ioamoilibrieleserietv.blogspot.it/
https://hermioneat.blogspot.it/
https://lanostrapassionenonmuore.blogspot.it/
https://capitolozeroblog.blogspot.it/
giovedì 10 maggio 2018
TUTTO SUL MARVEL CINEMATIC UNIVERSE
Oggi vi presento un nuovo articolo sul cinema che illustra il mondo Marvel
però non l'ho scritto io ma un architetto di nome Giulio. Gli piace ascoltare e parlare di Cinema, ha un grande talento per la scrittura e come hobby scrive recensioni, articoli per siti e blog (ecco la sua caricatura).
ECCO L'ARTICOLO SUL MARVEL CINEMATIC UNIVERSE
Tutto ha inizio nel 2008 con la prima pellicola dedicata all’eroe di metallo “Iron Man”, che ha preso un talento come Robert Downey Jr, che già di suo stava risalendo la china del mercato cinematografico grazie a commedie come “Kiss kiss bang bang” (diretto da Shane Black, i due si ritroveranno in Iron Man 3) o al thriller “Zodiac” di David Fincher. Con “Iron Man” datato 2008, si apre il sipario sull’MCU,
senza dimenticare che prima di esso e prima che la Marvel riuscisse a riprendersi i diritti cinematografici di alcuni personaggi dalla Sony, abbiamo conosciuto il miglior Spider-man cinematografico finora mai fatto, quello guidato da Sam Raimi nel 2002 (Tobey Maguire infesta tutt’ora internet in video amatoriali e ironici in cui viene osannato come l’unico e vero Spider-man, soprattutto dopo il lavoro non molto riuscito di Marc Webb ed Andrew Garfield, che hanno deluso molti fans). L’ultimo capitolo dell’MCU, invece, è il campione del botteghino e di una parte della critica mondiale ancora oggi nelle sale, “Avengers: Infinity war”, la prima parte di un epilogo immenso, epico e finora impensabile da poter portare sul grande schermo in maniera decorosa, con la qualità artistica che meritano le storie a fumetti da cui è tratto.
Questa nuova, ambiziosa, avventura si apre proprio con l’eroe meno super dell’universo Marvel, un uomo normale ma socialmente ed economicamente influente, che decide di mettersi in gioco nella lotta al crimine: Tony Stark cioè Iron Man (vedi foto)
il diretto corrispondente di Bruce Wayne e del suo Batman della DC Comics.
Uomini senza super poteri che con l’ausilio delle loro risorse e del loro intelletto, nonché ovviamente della loro esperienza in determinati campi delle arti e delle scienze, riescono a dare un contributo al pari degli altri eroi dotati di capacità straordinarie, extraterrestri o addirittura divine. Non è un caso quindi se sono proprio loro a dare una direzione, una leadership al gruppo di eroi che via via trova nascita attraverso tutti gli altri film dedicati. Queste storie appassionano proprio perché contengono i valori del coraggio e l’altruismo, valori che nella vita reale è sempre difficoltoso trovare o tirare fuori. Oltre l’intrattenimento e gli effetti speciali, ci sono concetti più profondi e radicati e non credo che solo un appassionato possa accorgersene: questi personaggi sono caratterizzati da aspetti che appartengono a tutti noi e quindi sono capaci di farci convincere che anche nella realtà si possono compiere meraviglie. Se ad alcuni non proprio appassionati sorga qualche dubbio, esistono delle prove inconfutabili della veridicità e delle fondamenta solide di questi racconti. Per chi pensa che siano solo storie superficiali, definendole erroneamente per bambini (erroneamente perché le storie per bambini contengono i valori che costruiscono gli adulti del domani) basti pensare che un personaggio come Hulk, l’alter ego del Dr. Bruce Banner (vedi foto)
non è altro che la visualizzazione in chiave estetica dell’epica lotta che ognuno ha dentro di sé, ispirata da un romanzo come “Lo strano caso Dr. Jekill e Mr. Hyde” di Stevenson; oppure il Joker, la nemesi per eccellenza di Batman (ecco uno dei Joker più famosi del cinema)
è un personaggio scritto sulla falsa riga de “L’uomo che ride” di Victor Hugo. Questo è sufficiente per rendersi conto dei contenuti di partenza di questi personaggi che accompagnano il pubblico fin dall’infanzia con le loro avventure, colme di tematiche riflesso della nostra società e cultura, e di metafore delle lotte interne ed esterne che ognuno di noi affronta. Proviamo ad inquadrare una sorta di Top 5 dei film del MCU:
IRON MAN
Diretto da Jon Favreau nel 2008, é una pellicola che segna il corretto uso della comicità ironica per un personaggio che vi aderisce perfettamente. Il genio, miliardario, playboy, filantropo Tony Stark, protagonista del film, è una persona interessata alla parte più futile e superficiale dell’esistenza, dedito unicamente a se stesso e ai piaceri della vita. Poi, dopo un grazioso ricevimento “forzato” assieme a dei terroristi, matura la convinzione di potere e di dovere fare qualcosa per il bene del prossimo, visti tutti i mezzi di cui dispone. Robert Downey Jr ci regala un Tony Stark perfetto, abbastanza spaccone quanto acuto, intelligente e coraggioso.
THE AVENGERS
Datato 2012 e diretto da Joss Whedon, la persona che si è accollata il fardello di fare il primo importante esperimento della storia del MCU: riunire più personaggi sulla stessa scena. Ci è riuscito alla grande. Una pellicola dalle fattezze epiche per il numero di eventi che si susseguono e che conducono ogni personaggio a condividere la scena con gli altri in modo equilibrato, riuscendo a dare il medesimo spazio e peso narrativo ad ognuno. Whedon ha aperto cosi bene le porte a questa tipologia di film che con Infinity war il suo Avengers sembra ormai un normale filmetto.
GUARDIANI DELLA GALASSIA
Film del 2014, con James Gunn dietro la macchina da presa. Un nuovo e più ambizioso esperimento, portare sul grande schermo un uomo, una donna verde, un energumeno dalle strane fattezze, un procione parlante geneticamente modificato e un albero anch’esso parlante, anche se mono-frase. Difficile raccontare questi personaggi con sufficiente credibilità perché la storia attecchisca in chi la guarda. Eppure Gunn ci riesce con una sceneggiatura frizzante e ironica che, nonostante i toni estetici ultra futuristici e alieni, strizza l’occhio alla cultura pop terrestre e con una vicenda che mostra personaggi differenti e lontani unirsi per forza di cose e interagire, caratterizzati come se fossero i nostri vicini di casa.
CAPTAIN AMERICA: CIVIL WAR
I fratelli Russo tornano alla guida di un film Marvel nel 2016, dopo il precedente capitolo di Cap. America “The Winter Soldier”. Si apre la guerra civile tra i supereroi. In seguito alle conseguenze delle loro colossali imprese per proteggere la Terra, che ha visto innumerevoli vittime tra i civili, i componenti degli Avengers devono registrarsi per diventare ufficialmente dipendenti del Governo, cosi che le loro scelte e decisioni vengano guidate e discusse. Il gruppo si spacca in due fazioni, in un modo imprevedibile ed estremamente affascinante. Iron Man, il supereroe più arrogante e indisciplinato, si schiera dalla parte del Governo e quindi in favore delle regole, perché troppo tormentato dai sensi di colpa per le vittime causate dalle loro azioni. Capitan America, il bravo ragazzo per eccellenza, mette in discussione gli ideali che ha sempre difeso e simboleggiato e, deluso da un Paese che vuole solo imporre le sue scelte e che vede gli eroi solo come armi da controllare, rifiuta le regole che gli vengono propinate e diviene un fuorilegge, restando sempre pronto ad accorrere in caso di necessità. I due eroi si dividono anche per questioni personali, per vicende che hanno tenuto nascoste dentro di se in nome dell’amicizia. Assieme a loro anche il resto dei Vendicatori si divide e dopo una battaglia quasi mortale, ognuno va per la sua strada. Il film decolla alto in concetti e questioni che restano aperte, in favore dei successivi film, ma che affascinano e appassionano mostrandoci i lati più oscuri e imperfetti dei supereroi.
THE AVENGERS INFINITY WAR
Distribuito il 25 aprile 2018 e attualmente nelle sale. I fratelli Russo riconfermati alla regia anche per questa pellicola immensa e davvero infinita nelle sue dimensioni, nella quantità di personaggi già ampiamente costruiti che si avvicendano con ritmo esaltante sullo scenario di un’avventura epica. Infinity War è lo scontro che 10 anni di pellicole ci avevano preannunciato e che dona il giusto spazio e tutti, lasciandoci nell’attesa di un epilogo unico nella storia dell’MCU.
VOI AMATE L'UNIVERSO MARVEL?
però non l'ho scritto io ma un architetto di nome Giulio. Gli piace ascoltare e parlare di Cinema, ha un grande talento per la scrittura e come hobby scrive recensioni, articoli per siti e blog (ecco la sua caricatura).
ECCO L'ARTICOLO SUL MARVEL CINEMATIC UNIVERSE
Tutto ha inizio nel 2008 con la prima pellicola dedicata all’eroe di metallo “Iron Man”, che ha preso un talento come Robert Downey Jr, che già di suo stava risalendo la china del mercato cinematografico grazie a commedie come “Kiss kiss bang bang” (diretto da Shane Black, i due si ritroveranno in Iron Man 3) o al thriller “Zodiac” di David Fincher. Con “Iron Man” datato 2008, si apre il sipario sull’MCU,
senza dimenticare che prima di esso e prima che la Marvel riuscisse a riprendersi i diritti cinematografici di alcuni personaggi dalla Sony, abbiamo conosciuto il miglior Spider-man cinematografico finora mai fatto, quello guidato da Sam Raimi nel 2002 (Tobey Maguire infesta tutt’ora internet in video amatoriali e ironici in cui viene osannato come l’unico e vero Spider-man, soprattutto dopo il lavoro non molto riuscito di Marc Webb ed Andrew Garfield, che hanno deluso molti fans). L’ultimo capitolo dell’MCU, invece, è il campione del botteghino e di una parte della critica mondiale ancora oggi nelle sale, “Avengers: Infinity war”, la prima parte di un epilogo immenso, epico e finora impensabile da poter portare sul grande schermo in maniera decorosa, con la qualità artistica che meritano le storie a fumetti da cui è tratto.
Questa nuova, ambiziosa, avventura si apre proprio con l’eroe meno super dell’universo Marvel, un uomo normale ma socialmente ed economicamente influente, che decide di mettersi in gioco nella lotta al crimine: Tony Stark cioè Iron Man (vedi foto)
il diretto corrispondente di Bruce Wayne e del suo Batman della DC Comics.
Uomini senza super poteri che con l’ausilio delle loro risorse e del loro intelletto, nonché ovviamente della loro esperienza in determinati campi delle arti e delle scienze, riescono a dare un contributo al pari degli altri eroi dotati di capacità straordinarie, extraterrestri o addirittura divine. Non è un caso quindi se sono proprio loro a dare una direzione, una leadership al gruppo di eroi che via via trova nascita attraverso tutti gli altri film dedicati. Queste storie appassionano proprio perché contengono i valori del coraggio e l’altruismo, valori che nella vita reale è sempre difficoltoso trovare o tirare fuori. Oltre l’intrattenimento e gli effetti speciali, ci sono concetti più profondi e radicati e non credo che solo un appassionato possa accorgersene: questi personaggi sono caratterizzati da aspetti che appartengono a tutti noi e quindi sono capaci di farci convincere che anche nella realtà si possono compiere meraviglie. Se ad alcuni non proprio appassionati sorga qualche dubbio, esistono delle prove inconfutabili della veridicità e delle fondamenta solide di questi racconti. Per chi pensa che siano solo storie superficiali, definendole erroneamente per bambini (erroneamente perché le storie per bambini contengono i valori che costruiscono gli adulti del domani) basti pensare che un personaggio come Hulk, l’alter ego del Dr. Bruce Banner (vedi foto)
non è altro che la visualizzazione in chiave estetica dell’epica lotta che ognuno ha dentro di sé, ispirata da un romanzo come “Lo strano caso Dr. Jekill e Mr. Hyde” di Stevenson; oppure il Joker, la nemesi per eccellenza di Batman (ecco uno dei Joker più famosi del cinema)
è un personaggio scritto sulla falsa riga de “L’uomo che ride” di Victor Hugo. Questo è sufficiente per rendersi conto dei contenuti di partenza di questi personaggi che accompagnano il pubblico fin dall’infanzia con le loro avventure, colme di tematiche riflesso della nostra società e cultura, e di metafore delle lotte interne ed esterne che ognuno di noi affronta. Proviamo ad inquadrare una sorta di Top 5 dei film del MCU:
IRON MAN
Diretto da Jon Favreau nel 2008, é una pellicola che segna il corretto uso della comicità ironica per un personaggio che vi aderisce perfettamente. Il genio, miliardario, playboy, filantropo Tony Stark, protagonista del film, è una persona interessata alla parte più futile e superficiale dell’esistenza, dedito unicamente a se stesso e ai piaceri della vita. Poi, dopo un grazioso ricevimento “forzato” assieme a dei terroristi, matura la convinzione di potere e di dovere fare qualcosa per il bene del prossimo, visti tutti i mezzi di cui dispone. Robert Downey Jr ci regala un Tony Stark perfetto, abbastanza spaccone quanto acuto, intelligente e coraggioso.
THE AVENGERS
Datato 2012 e diretto da Joss Whedon, la persona che si è accollata il fardello di fare il primo importante esperimento della storia del MCU: riunire più personaggi sulla stessa scena. Ci è riuscito alla grande. Una pellicola dalle fattezze epiche per il numero di eventi che si susseguono e che conducono ogni personaggio a condividere la scena con gli altri in modo equilibrato, riuscendo a dare il medesimo spazio e peso narrativo ad ognuno. Whedon ha aperto cosi bene le porte a questa tipologia di film che con Infinity war il suo Avengers sembra ormai un normale filmetto.
GUARDIANI DELLA GALASSIA
Film del 2014, con James Gunn dietro la macchina da presa. Un nuovo e più ambizioso esperimento, portare sul grande schermo un uomo, una donna verde, un energumeno dalle strane fattezze, un procione parlante geneticamente modificato e un albero anch’esso parlante, anche se mono-frase. Difficile raccontare questi personaggi con sufficiente credibilità perché la storia attecchisca in chi la guarda. Eppure Gunn ci riesce con una sceneggiatura frizzante e ironica che, nonostante i toni estetici ultra futuristici e alieni, strizza l’occhio alla cultura pop terrestre e con una vicenda che mostra personaggi differenti e lontani unirsi per forza di cose e interagire, caratterizzati come se fossero i nostri vicini di casa.
CAPTAIN AMERICA: CIVIL WAR
I fratelli Russo tornano alla guida di un film Marvel nel 2016, dopo il precedente capitolo di Cap. America “The Winter Soldier”. Si apre la guerra civile tra i supereroi. In seguito alle conseguenze delle loro colossali imprese per proteggere la Terra, che ha visto innumerevoli vittime tra i civili, i componenti degli Avengers devono registrarsi per diventare ufficialmente dipendenti del Governo, cosi che le loro scelte e decisioni vengano guidate e discusse. Il gruppo si spacca in due fazioni, in un modo imprevedibile ed estremamente affascinante. Iron Man, il supereroe più arrogante e indisciplinato, si schiera dalla parte del Governo e quindi in favore delle regole, perché troppo tormentato dai sensi di colpa per le vittime causate dalle loro azioni. Capitan America, il bravo ragazzo per eccellenza, mette in discussione gli ideali che ha sempre difeso e simboleggiato e, deluso da un Paese che vuole solo imporre le sue scelte e che vede gli eroi solo come armi da controllare, rifiuta le regole che gli vengono propinate e diviene un fuorilegge, restando sempre pronto ad accorrere in caso di necessità. I due eroi si dividono anche per questioni personali, per vicende che hanno tenuto nascoste dentro di se in nome dell’amicizia. Assieme a loro anche il resto dei Vendicatori si divide e dopo una battaglia quasi mortale, ognuno va per la sua strada. Il film decolla alto in concetti e questioni che restano aperte, in favore dei successivi film, ma che affascinano e appassionano mostrandoci i lati più oscuri e imperfetti dei supereroi.
THE AVENGERS INFINITY WAR
Distribuito il 25 aprile 2018 e attualmente nelle sale. I fratelli Russo riconfermati alla regia anche per questa pellicola immensa e davvero infinita nelle sue dimensioni, nella quantità di personaggi già ampiamente costruiti che si avvicendano con ritmo esaltante sullo scenario di un’avventura epica. Infinity War è lo scontro che 10 anni di pellicole ci avevano preannunciato e che dona il giusto spazio e tutti, lasciandoci nell’attesa di un epilogo unico nella storia dell’MCU.
VOI AMATE L'UNIVERSO MARVEL?
martedì 8 maggio 2018
PRESENTAZIONE + ANTEPRIMA DEL TRAILER DEL FILM ACTION HORROR "FINO ALL'INFERNO" DI ROBERTO D'ANTONA
È online il primo elettrizzante trailer di "Fino all'Inferno" il nuovo film di Roberto D'Antona. Presentato in anteprima al Cartoomics 2018 la prima convention di fumetti, del cinema e dell'intrattenimento, il trailer mostra solo un assaggio dell'adrenalinica pellicola nelle sale il prossimo agosto che promette di mischiare diversi generi cinematografici in un esplosivo mix ispirato al cinema action Hollywoodiano anni 80. Il regista si è ispirato ai film della sua infanzia come "Grosso guaio a Chinatown", storie avventurose di eroi e anti-eroi che, in cerca di un riscatto, si rendevano capaci di imprese titaniche. Storie che lo hanno formato e a cui oggi vuole rendere omaggio. Il trailer mostra rapine, sesso, violenza, personaggi ambigui e spietati e disperate fughe in camper, con un colpo di scena finale che strizza l’occhio all’horror. D'Antona ha anche anticipato due novità: l'uscita del film nei cinema di tutta Italia e Svizzera ad agosto 2018 e la firma di un contratto importante per la distribuzione del film all’estero. Il film, prodotto interamente dalla L/D Production Companyz, casa di produzione indipendente fondata dallo stesso D’Antona insieme alla socia Annamaria Lorusso e distribuito nella sale italiane e svizzere da Movie Planet Group, come il recente The Wicked Gift, troverà successiva distribuzione con CG Entertainment in Italia e Shoreline Entertainment all’estero. Annamaria Lorusso, che del film è anche coprotagonista, ha commentato che è un grande onore poter lavorare con aziende così importanti che hanno distribuito tante pellicole mainstream di successo nel corso degli anni e pensa sia un traguardo importante per tutto il cinema indipendente italiano, che dimostra che, anche in Italia, lavorando sodo e dedicandosi con passione al cinema, si possono fare grandi cose. Anche il poster ufficiale, pubblicato nei giorni scorsi, e le musiche della compositrice e polistrumentista Aurora Rochez richiamano le gloriose atmosfere degli anni ’80.
TRAMA DEL FILM:
Tre rapinatori in fuga verso una nuova vita incrociano la propria strada con una donna e suo figlio e con la tragica maledizione che portano con sé. A dare loro la caccia, l'ex boss malavitoso per cui lavoravano e una misteriosa organizzazione segreta composta da uomini senza scrupoli. A questa folle corsa in camper verso l'inferno si uniranno a loro una gelosa fidanzata e un ex-sbirro dai metodi sbrigativi. In palio, la vita del bambino e il futuro del mondo.
IL CAST:
Il cast di Fino all'Inferno comprende nomi conosciuti del panorama cinematografico indipendente italiano e internazionale: oltre al regista Roberto D'Antona ci sono anche Annamaria Lorusso, Francesco Emulo, Alessandro Carnevale Pellino, Michael Segal, Aaron McCarthy, Mirko D'Antona, Kavita Albizzati, Federico Mariotti, Massimo Cominato, Danilo Uncino, Alice Viganò, Andrea Leone Milan, Mirko Giacchetti, Erica Verzotti e Giada Robin.
ECCO IL TRAILER
TRAMA DEL FILM:
Tre rapinatori in fuga verso una nuova vita incrociano la propria strada con una donna e suo figlio e con la tragica maledizione che portano con sé. A dare loro la caccia, l'ex boss malavitoso per cui lavoravano e una misteriosa organizzazione segreta composta da uomini senza scrupoli. A questa folle corsa in camper verso l'inferno si uniranno a loro una gelosa fidanzata e un ex-sbirro dai metodi sbrigativi. In palio, la vita del bambino e il futuro del mondo.
IL CAST:
Il cast di Fino all'Inferno comprende nomi conosciuti del panorama cinematografico indipendente italiano e internazionale: oltre al regista Roberto D'Antona ci sono anche Annamaria Lorusso, Francesco Emulo, Alessandro Carnevale Pellino, Michael Segal, Aaron McCarthy, Mirko D'Antona, Kavita Albizzati, Federico Mariotti, Massimo Cominato, Danilo Uncino, Alice Viganò, Andrea Leone Milan, Mirko Giacchetti, Erica Verzotti e Giada Robin.
ECCO IL TRAILER
domenica 6 maggio 2018
FEDERICA EFCARROT LA YOUTUBER DAI CAPELLI ROSSI APPASSIONATA D'ARTE 🎨🎬 E LA SUA GATTA TAMIRA 🐱
Oggi vi presento una nuova intervista per la rubrica "Una zampa sul cuore". Questa volta la protagonista è una youtuber dai capelli rossi di nome Federica o meglio Efcarrot con cui condivido la passione per la fotografia, per l'arte, il cinema e naturalmente gli animali! Federica ha una gatta di nome Tamira
a cui ha dedicato un profilo Instagram https://www.instagram.com/tamira_thequeen/ (seguitela!). Iniziamo l'intervista!
INIZIAMO CON LA DOMANDA DI RITO: PRESENTATI AGLI AMICI DELLA BLOGOSFERA CHE ANCORA NON TI CONOSCONO
Ciao a tutti, sono Federica Sbordone o meglio conosciuta come Efcarrot. Sono una ragazza di 22 anni nata e cresciuta a Roma. Al momento, da circa qualche anno gestisco la mia pagina Instagram @efcarrot https://www.instagram.com/efcarrot/ mi piace postare scatti fotografici da me realizzati.
I miei studi sono da sempre stati improntati verso interessi artistici come la pittura, il cinema e la fotografia. Nel mio profilo si evincono però anche altri temi riguardati il mondo del beauty, della biocosmesi, della moda e dei viaggi. Mi piace racchiudere il tutto definendo il tema in "lifestyle".
IL TUO NICKNAME SU INSTAGRAM E YOUTUBE É EFCARROT. COME É NATO?
Efcarrot é un nickname nato circa 8 anni fa un pó per caso, un pó per gioco. Trovai in rete un simpatico sito generatore di nickname in stile scene queen (particolare stile di moda nato in America a metà dei primi anni 2000). Bastava inserire il proprio vero nome, cognome ed altre caratteristiche per avere un Nickname adatto a quel genere (Da me al tempo ambito). Uscì Efcarrot e mi piacque subito. Io l'ho sempre letto come l'unione di Ef (diminutivo di Effy o la mia iniziale F scritta come si pronuncia in inglese) e Carrot (carota in inglese, verdura arancione come il colore dei miei capelli).
É un caso curiosa fatto sta che non abbandonai più quel soprannome virtuale.
UN SOPRANNOME MOLTO AZZECCATO, MI PIACE MOLTO!😊 PRESENTA IL TUO CANALE YOUTUBE https://m.youtube.com/channel/UCdfMg8hDHSpCF7, (SE AMATE I VIDEO DI LIFESTYLE ISCRIVETEVI!) COSA TRATTA?
Ho da sempre avuto un canale Youtube ma non avevo ancora mai caricato alcun video. Studiando regia, fotografia, montaggio e color correction ho imparato tecniche cinevisive molto rilevanti. Mi sono cosi decisa a realizzare e pubblicare alcuni miei primi video girati totalmente in GoPro durante alcuni miei viaggi.
Successivamente ho aperto una nuova categoria di video "Beauty Tips" ovvero brevi video pillola su ricette/consigli di bellezza.
Mi auspico di pubblicare maggiormente video e forse di aprire una nuova playlist dedicata ai Vlog.
MOLTO INTERESSANTE. HAI UNA BELLISSIMA GATTA DI NOME TAMIRA A CUI HAI DEDICATO UN PROFILO INSTAGRAM https://www.instagram.com/tamira_thequeen/. COME VI SIETE CONOSCIUTE?
Tamira é una gattina di 5 anni, trovata dai volontari di un gattile di Roma abbandonata per strada insieme al suo fratellino da cuccioli.
la considero come il mio animale domestico anche se non viviamo prettamente insieme in quanto é stata adottata ed accudita a casa del mio fidanzato. Il suo nome nasce dalla voglia di ricordare Tamburino (coniglietto ahimè scomparso del mio ragazzo) riportando in lei le prime tre lettere del suo nome. L'idea di crearle un profilo Instagram @tamira_thequeen https://www.instagram.com/tamira_thequeen/ é nata da poco; ci hanno ispirato profili già esistenti di simpatici animali domestici diventati famosi grazie alla rete
HAI DEGLI HOBBY?
Non ho dei veri e propri hobby, come spiegato in precedenza ho delle passioni, delle tendenze artistiche. La mia vita va a periodi, in un momento può interessarmi una determinata cosa, in un momento un'altra. Se devo essere più superficiale però posso dire di poter amare guardare serie tv, film di cinema indipendente, andare a vernissage di artisti sconosciuti al mondo ma anche passare molto tempo online dedicandomi al Social Media Management.
SEGUITE FEDERICA SU INSTAGRAM
https://www.instagram.com/efcarrot/
E SUL SUO CANALE YOUTUBE
https://m.youtube.com/channel/UCdfMg8hDHSpCF7
a cui ha dedicato un profilo Instagram https://www.instagram.com/tamira_thequeen/ (seguitela!). Iniziamo l'intervista!
INIZIAMO CON LA DOMANDA DI RITO: PRESENTATI AGLI AMICI DELLA BLOGOSFERA CHE ANCORA NON TI CONOSCONO
Ciao a tutti, sono Federica Sbordone o meglio conosciuta come Efcarrot. Sono una ragazza di 22 anni nata e cresciuta a Roma. Al momento, da circa qualche anno gestisco la mia pagina Instagram @efcarrot https://www.instagram.com/efcarrot/ mi piace postare scatti fotografici da me realizzati.
I miei studi sono da sempre stati improntati verso interessi artistici come la pittura, il cinema e la fotografia. Nel mio profilo si evincono però anche altri temi riguardati il mondo del beauty, della biocosmesi, della moda e dei viaggi. Mi piace racchiudere il tutto definendo il tema in "lifestyle".
IL TUO NICKNAME SU INSTAGRAM E YOUTUBE É EFCARROT. COME É NATO?
Efcarrot é un nickname nato circa 8 anni fa un pó per caso, un pó per gioco. Trovai in rete un simpatico sito generatore di nickname in stile scene queen (particolare stile di moda nato in America a metà dei primi anni 2000). Bastava inserire il proprio vero nome, cognome ed altre caratteristiche per avere un Nickname adatto a quel genere (Da me al tempo ambito). Uscì Efcarrot e mi piacque subito. Io l'ho sempre letto come l'unione di Ef (diminutivo di Effy o la mia iniziale F scritta come si pronuncia in inglese) e Carrot (carota in inglese, verdura arancione come il colore dei miei capelli).
É un caso curiosa fatto sta che non abbandonai più quel soprannome virtuale.
UN SOPRANNOME MOLTO AZZECCATO, MI PIACE MOLTO!😊 PRESENTA IL TUO CANALE YOUTUBE https://m.youtube.com/channel/UCdfMg8hDHSpCF7, (SE AMATE I VIDEO DI LIFESTYLE ISCRIVETEVI!) COSA TRATTA?
Ho da sempre avuto un canale Youtube ma non avevo ancora mai caricato alcun video. Studiando regia, fotografia, montaggio e color correction ho imparato tecniche cinevisive molto rilevanti. Mi sono cosi decisa a realizzare e pubblicare alcuni miei primi video girati totalmente in GoPro durante alcuni miei viaggi.
Successivamente ho aperto una nuova categoria di video "Beauty Tips" ovvero brevi video pillola su ricette/consigli di bellezza.
Mi auspico di pubblicare maggiormente video e forse di aprire una nuova playlist dedicata ai Vlog.
MOLTO INTERESSANTE. HAI UNA BELLISSIMA GATTA DI NOME TAMIRA A CUI HAI DEDICATO UN PROFILO INSTAGRAM https://www.instagram.com/tamira_thequeen/. COME VI SIETE CONOSCIUTE?
Tamira é una gattina di 5 anni, trovata dai volontari di un gattile di Roma abbandonata per strada insieme al suo fratellino da cuccioli.
la considero come il mio animale domestico anche se non viviamo prettamente insieme in quanto é stata adottata ed accudita a casa del mio fidanzato. Il suo nome nasce dalla voglia di ricordare Tamburino (coniglietto ahimè scomparso del mio ragazzo) riportando in lei le prime tre lettere del suo nome. L'idea di crearle un profilo Instagram @tamira_thequeen https://www.instagram.com/tamira_thequeen/ é nata da poco; ci hanno ispirato profili già esistenti di simpatici animali domestici diventati famosi grazie alla rete
HAI DEGLI HOBBY?
Non ho dei veri e propri hobby, come spiegato in precedenza ho delle passioni, delle tendenze artistiche. La mia vita va a periodi, in un momento può interessarmi una determinata cosa, in un momento un'altra. Se devo essere più superficiale però posso dire di poter amare guardare serie tv, film di cinema indipendente, andare a vernissage di artisti sconosciuti al mondo ma anche passare molto tempo online dedicandomi al Social Media Management.
SEGUITE FEDERICA SU INSTAGRAM
https://www.instagram.com/efcarrot/
E SUL SUO CANALE YOUTUBE
https://m.youtube.com/channel/UCdfMg8hDHSpCF7
Iscriviti a:
Post (Atom)