mercoledì 29 gennaio 2020

ANTICIPAZIONI DEL LIVE ACTION "BAMBI" + LA STORIA TRAVAGLIATA DELLA REALIZZAZIONE DEL FILM D'ANIMAZIONE DISNEY DEL 1942

Dopo il film rivisitazione con la Sirenetta afroamericana e il remake di Mulan in stile wuxia (cappa e spada), presto verrà realizzato il live action di "Bambi", classico d'animazione Disney del 1942 (ci mancava solo lui in effetti 😂!). Quindi torneranno in versione digitalizzata, con la tecnica del fotorealismo, il cerbiatto orfano Bambi, il coniglietto Tamburino, la moffetta Fiore e la cerbiatta Faline realizzati proprio come gli animali del Libro della Giungla e del Re Leone, mentre la sceneggiatura sarà scritta da Geneva Robertson-Dworet ("Captain Marvel" e "Tomb Raider") e Lindsey Beer ("Hello Kitty").
Ora io non appartengo a quel gruppo di bambini rimasti traumatizzati dalla morte della mamma di Bambi, però quel film mi ha sempre messo addosso una malinconia e una tristezza infinita e secondo me non è necessario creare un remake. Ma voi conoscete le origini di questo film che ha scioccato un'intera generazione tanto da entrare nella top 25 dei film horror più famosi di tutti i tempi (sì non sto scherzando!)? È un adattamento del libro di successo "Bambi, la vita di un capriolo" del giornalista ungherese Felix Salten, con protagonista un capriolo chiamato proprio Bambi, dall'italiano Bambino. Nel 1933 Sidney A. Franklin comprò i diritti di "Bambi" per farne un film vivente e nel 1935, non riuscendo a farne una trasposizione, si avvicinò a Walt Disney, che voleva creare un film animato ispirato al romanzo originale. Però il libro era stato scritto per un pubblico adulto e quindi venne considerato troppo "violento" e "triste" per un film Disney (io però tutta questa allegria in "Bambi" non l'ho mai vista!): bisognava animare realisticamente i cervi e allo stesso tempo mantenere i personaggi in stile cartoon.
Così vennero portati degli animali veri in studio (lo Stato del Maine inviò due cerbiatti, un maschio e una femmina) per studiarne i movimenti e addirittura fu esaminato un esemplare di cerbiatto morto investito pochi giorni prima! Ai problemi riguardo il realismo degli animali si accumularono anche i problemi riguardo la sceneggiatura, che subì diversi tagli. Infatti nella storia dovevano comparire il Signor Lepre, padre di Tamburino, un duo comico formato da un scoiattolo e un chipmunk, due foglie d'autunno che parlavano e morivano cadendo a terra (ma quanta allegria! 😂), ma le foglie parlanti non funzionavano nel contesto del film e diventarono due foglie realistiche che cadevano a terra. Inoltre doveva comparire una scena in cui la madre di Bambi veniva colpita ma fu ritenuta troppo triste (secondo me, invece, il non mostrare la scena ha causato più shock) e un uomo che moriva carbonizzato per dimostrare a Bambi che esso non era invincibile (evidentemente Disney voleva proprio traumatizzare i bambini!). Il film "Bambi" fu anche afflitto da problemi di budget, infatti sia Pinocchio che Fantasia (i film Disney realizzati precedentemente) si erano rivelati dei flop rispetto ai soldi spesi e per "Bambi" tagliarono le spese. In seguito Disney realizzò "Dumbo" e grazie ai soldi ottenuti riuscì quasi ad ultimare "Bambi". Ma la sorte continuò ad accanirsi su quel film: nel maggio 1941 lo studio Disney fu colpito da un sciopero e nello stesso anno ci fu l'attacco di Pearl Harbor con gli USA che entrarono nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 1942, l'esercito americano requisì una parte degli studios per installarvi le sue truppe ed arruolò metà degli impiegati così la produzione di "Bambi" fu quasi abbandonata. Solo il 28 febbraio 1942 venne proiettato il film in un cinema di Pomona con qualche membro dello studio e malgrado le reazioni contrastanti, "Bambi" uscì in tutti i cinema americani il 21 agosto diventando il maggiore incasso dell'anno e vincendo tre Oscar (miglior sonoro, migliore canzone e migliore colonna sonora). Almeno alla fine il film si è riscattato. 😊
QUAL'È LA VOSTRA OPINIONE RIGUARDO LA REALIZZAZIONE DEL LIVE ACTION DI "BAMBI"? VI PIACE IL FILM DISNEY DEL 1942?

domenica 26 gennaio 2020

IL TEASER TRAILER DEL FILM HORROR VAMPIRESCO "CALEB" DIRETTO DA ROBERTO D'ANTONA


Per tutti i fan del cinema horror sovrannaturale a tema vampiresco vi presento il primo teaser trailer di "Caleb", il nuovo film scritto e diretto da Roberto D'Antona (ecco la locandina)
che ha presentato il film come "visionario, spaventoso e angosciante, ma che allo stesso tempo saprà farvi emozionare".


Ecco la trama: Rebecca è sulle tracce di sua sorella, una giovane giornalista scomparsa mentre stava indagando su una serie di incresciosi eventi. Le sue ricerche la conducono fino a Timere, un luogo remoto e lontano dal frastuono della quotidianità, un luogo in cui vige il rigore del silenzio e il timore di qualcosa di oscuro (un borgo immaginario geograficamente situato sulle Alpi ai confini con la Svizzera, ricreato nei comuni piemontesi di Vogogna in Verbania e Oleggio a Novara. Qui Rebecca incontrerà uno stravagante scrittore e il custode della chiesa del paese, ma soprattutto incontrerà Caleb, un uomo affascinante, ricco ed elegante il cui sguardo tenebroso nasconde un agghiacciante segreto. Ed è proprio in questo luogo, il cui tempo sembra muoversi tra le ombre e la minaccia è sempre all’erta, che presto Rebecca verrà a conoscenza di una terrificante verità e la lotta tra bene e male avrà inizio.
Sarà Annamaria Lorusso a vestire i panni della protagonista Rebecca, mentre Roberto D’Antona tornerà nel ruolo di antagonista interpretando l’affascinante e terrificante Caleb. Il resto del cast principale è composto da Francesco Emulo, Alex D’Antona, Natalia Moro, Nicole Blatto, Susanna Tregnaghi, Erica Verzotti, Mirko D’Antona, Fabrizio Narciso, Sheena Hao, Mirko Giacchetti, Carola Tallarico e Giulia Mesisca, oltre ai giovani Danilo Uncino e Alice Bonzani. Alle musiche troviamo Aurora Rochez, al make up e agli effetti speciali Paola Laneve, alla fotografia Stefano Pollastro e alla scenografia Erica Verzotti mentre l'aiuto regista è Daniele Ciceri. Trovate altre anticipazioni di "Caleb" qui
"CALEB" UN HORROR TUTTO ITALIANO
"Caleb" verrà distribuito nel corso del 2020.

venerdì 24 gennaio 2020

RECENSIONE DI "TRASFORMERS - L'ERA DELL'ESTINZIONE" E DI "TRASFORMERS - L'ULTIMO CAVALIERE"

Avete presente la serie di film fantascientifici e d'azione diretti da Michael Bay sui Transformers, i giocattoli robot della Hasbro degli anni '80? Ecco io avevo visto solo i primi due film con protagonisti Shia LaBeouf e Megan Fox perché non sono appassionata di pellicole fracassone con robot che sfasciano letteralmente le città! Settimana scorsa, però, hanno trasmesso il quarto film "Trasformers - L'era dell'estinzione"
e ho deciso di guardarlo perché la saga ha subito diverse modifiche, soprattutto per quanto riguarda il cast. Questa volta il protagonista è Cade Yeager (Mark Wahlberg), un inventore che dopo aver comprato un vecchio camion arrugginito, spera di rivenderne i pezzi e guadagnare dei soldi per pagare i debiti e mandare la figlia Tessa (Nicola Peltz) al college (in realtà lei vuole solo frequentare il suo fidanzato che deve tenere segreto a causa dell'apprensione del padre).
Il camion in realtà è il robot Optimus Prime, superstite nella battaglia dell'ultimo film. Cade si offre di aiutare il robot, insieme a Tessa e a Shane, pilota e fidanzato di Tessa (sì, in maniera del tutto imprevista, lo conoscerà) e alla squadra di robot composta da Bumblebee, Hound, Drift e Crosshairs. Infatti i robot hanno molti nemici: Lockdown, un cacciatore di taglie che vuole catturare Optimus Prime, la CIA con a capo Harold Attinger che vuole un seme cybertroniano (da far esplodere per produrre il Transformio in grande quantità) per consegnarlo alla società KSI, guidata dallo scienziato Joshua Joyce, interpretato da Stanley Tucci, che è riuscito ad isolare il Transformio per creare una nuova razza di droni-transformers. Ah c'è pure Megatron, il robot antagonista di Optimus, che vuole sterminare gli umani.
Il mio parere sul film? Mi è piaciuta la prima parte, quella più divertente, leggera ed ironica grazie ai battibecchi fra i robot e fra Cade e il suo futuro "genero" Shane mentre la seconda parte, composta da lunghissimi inseguimenti in stile Fast & Furious, esplosioni, razzi, combattimenti fra robot l'ho trovata troppo esagerata. Bravi gli attori del cast soprattutto Tucci e Wahlberg.
VOTO 6+
Poi domenica ho recuperato su Italia1 il sequel "Trasformers -L'ultimo cavaliere" che ha una trama intricata, molto più di "Trasformers - L'era dell'estinzione". Cerco di riassumerla anche se sarà parecchio complicato!
Il film inizia in Inghilterra nel Medioevo (io all'inizio pensavo che avessero programmato un altro film! 😂) con mago Merlino che chiede aiuto ai Cavalieri Guardiani, un gruppo di dodici leggendari Transformers per sconfiggere i Sassoni. Questi Cavalieri gli donano un bastone magico e con questa arma Artù e Merlino vincono la battaglia.
Sulla Terra, invece, precipita ogni tanto un Transformers dallo spazio (come le stelle cadenti nella notte di San Lorenzo), così viene fondato l'esercito TRF impegnato a dare la caccia ai Trasformers insieme a Megatron. Cade (sempre Mark Wahlberg) nel frattempo è diventato un fuorilegge in stile Robin Hood e un "salvatore" di Transformers. In una discarica incontra Izabella che non è un robot ma un'orfana ribelle aggiustatutto che vive con un robottino che si trasforma in una Vespa (questi due personaggi mi hanno ricordato Rey e BB-8 di "Star Wars").
Optimus Prime, invece, in cerca del suo creatore, viene soggiogato da Quintessa (ma che nome è??), una dea che afferma di essere il suo Creatore e lo spedisce a recuperare il bastone di Merlino perché con il suo potere può rigenerare il pianeta dei Trasformers. E qui inizia la parte più assurda del film. ⬇
Un Trasformers ferito e morente consegna a Cade uno strano talismano che gli si attacca al braccio e successivamente, dopo una battaglia, l'uomo incontra Cogman, il robot maggiordomo di Sir Edmond Burton (Anthony Hopkins nei panni di un eccentrico e simpatico Lord Inglese, uno dei personaggi più riusciti del film).
Il robot convince l'inventore a seguirlo in Inghilterra per incontrare lo stesso Burton. Da Burton c'è anche Viviane Wembly (Lauren Haddock), una professoressa di Oxford zitella che preferisce la storia agli uomini, almeno fino a quando non incontra Cade:
Burton è l'ultimo membro vivente di una società segreta che nasconde la storia dei Transformer sulla Terra e della quale faceva parte anche il padre di Viviane. Secondo la leggenda, Cade è ultimo cavaliere destinato a salvare la Terra mentre Viviane è l'ultima discendente di Merlino, l'unica che può impugnare il bastone magico. I due allora partono alla lunga "ricerca del bastone perduto" tra biblioteche, sottomarini, astronavi aliene fino allo scontro finale troppo lungo ed estenuante dove non si capisce bene chi spara a chi!
Dalla trama alquanto "sopra le righe" sembra che Bay abbiamo mixato insieme quattro film diversi come se fossero gli ingredienti di un frullato! Il risultato però è abbastanza indigesto e io ho perso il filo della storia più volte, quest'ultimo capitolo non mi ha molto soddisfatto!
Voto 6-

martedì 21 gennaio 2020

RECENSIONE DEL ROMANZO ROMANTICO E D'AVVENTURA "LA GIADA DI CHANG'AN" (CHE DAL 22 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO COSTERÀ SOLO 0,99 CENT) + ANTEPRIMA DI DUE LIBRI SENTIMENTALI IN USCITA IL 23 GENNAIO

Titolo: La Giada di Chang'an
Autore: Chiara Saccuta
Pagine: 306
Prezzi: cartaceo 16,50 euro, ebook 2,99 euro
Oggi vi presento la recensione del romanzo "La Giada di Chang'an", ambientato nella magnifica città di Chang'an, durante la dinastia Tang (il periodo storico del film "La foresta dei pugnali volanti") e scritto da Chiara Saccuta. È la prima volta che leggo un romanzo ambientato in Oriente scritto da un autrice italiana e Chiara è stata molto brava a trasportarci nella Cina di quell'epoca, sembra quasi che lei abbia vissuto in quel periodo storico e la sua passione per l'Oriente si può anche intuire dai termini in lingua cinese tradotti nel glossario alla fine del libro.
Nel romanzo ci sono due avventurose storie d'amore: nella prima la principessa Daiyu deve onorare la propria famiglia e nella società patriarcale cinese di quei tempi l'unico modo era trovare marito, proprio come Mulan del celebre cartone Disney, ma lei è poco incline a sposarsi e quando viene promessa a Yunan si ribella perché è innamorata di Daeshim, un principe in ostaggio. Nella seconda, invece, i protagonisti sono i "Giulietta e Romeo dell'Oriente", una principessa e un principe, Na Ra e Ji Soo, di due regni nemici, Silla e Goguryeo, che s'innamorano.
Le due storie sono narrate in contemporanea e s'intrecciano poche volte. Impossibile non tifare per queste principesse aristocratiche, indomite e rivoluzionarie che ricordano le protagoniste dei film Wuxia (fortunatamente a differenza dei film come "La tigre e il dragone" le protagoniste non muoiono e hanno il loro tanto atteso lieto fine).
Se siete appassionati dell'Oriente e dei romanzi romance e avventurosi con qualche colpo di scena, leggete "La Giada di Chang'an, secondo me è uno dei libri più belli e coinvolgenti della collana Io me lo leggo! 😊 Dal 22 gennaio al 5 febbraio l'ebook costerà solo 0,99 cent.


Titolo: "Il vento del destino"
Autore: Antonella Parmento
Pagine: 502
Prezzi: ebook 2,99 €, cartaceo 24,00 €

QUARTA DI COPERTINA
Parigi 1706, 2016.
In occasione del trecentesimo anniversario dell’azienda di famiglia Victor fa un incontro inaspettato, da quel momento inizia ad avere la percezione di rivivere la storia del suo avo e del grande amore che egli ha vissuto un tempo.
L’incontro con due occhi indimenticabili.
Una promessa. Un amore invincibile. Ed improvvisamente, tutto è chiaro…
Quei due uomini hanno in comune lo stesso destino.


BREVI CITAZIONI DAL LIBRO
“Nulla vale quanto te, Constance! Preferisco essere povero e vivere insieme a te…piuttosto che stare qui e perderti per sempre!”
“Il destino era stato così meschino con loro! Gli aveva mostrato la felicità riflessa in uno specchio e gliel’aveva tolta subito dopo.
Eppure, lei continuava a sperare. Forse non era tutto perduto. Forse quello stesso destino avrebbe fatto a menda, un giorno.
Forse qualcun altro, un uomo ed una donna, figli di un’epoca diversa, di un tempo più felice, si sarebbero incontrati, un giorno,
si sarebbero innamorati e avrebbero vissuto quella felicità che a loro era stata crudelmente negata.”


Titolo: Solo La verità 1832 (una duologia, il sequel uscirà in aprile)
Autore: Octavia K Sour
Pagine: 230
Prezzi: ebook 1,99 €, cartaceo 14,50 €

QUARTA DI COPERTINA
Lee Ann ha vissuto la sua vita divisa tra la sua casa a Torino e diversi collegi all’estero, sempre lontana dai suoi genitori spesso in viaggio. Ora che questi sono morti, in circostanze misteriose, è costretta a lasciare Torino per trasferirsi da Sir Stladstone, il suo padrino che vive in Toscana con sua moglie e i due giovani figli: Terence e Lawrence
Lee Ann, dopo tante sofferenze, sente di poter essere nuovamente felice, ma non tutto è come sembra. Quello straordinario legame tra fratellanza e amicizia, con Terence e Lawrence, rischia di infrangersi. L’affetto diventa amore e quando alcuni segreti vengono allo scoperto tutto si complica.
C’è qualcosa sotto la perfetta facciata della famiglia Stladstone? Cosa nascondono alla ragazza?


INCIPIT DEL LIBRO
« Mi scriverete spesso, vero? »
« Certamente, Lee Ann. Verrò presto a trovarti »
« Trovo assurdo non poter rimanere qui con voi »
« Se dipendesse da me, non ti lascerei andar via »
« Forse si può fare ancora qualcosa, venite con me e parlate con Sir Stladstone »
« Non si può… ne abbiamo parlato fin troppo »
« Lo so, ma è tutto così strano. Non posso non sospettare che la verità sia un’altra, mio padre nascondeva qualcosa e Sir Stladstone era forse coinvolto »
« Enough! Tuo padre era una persona onesta, non aveva nulla da nascondere e nulla da temere »
« E Sir Stladstone? »
« Lui è solo un amico di vecchia data di tuo padre, non mi piace che tu vada da lui, ma non possiamo fare nient’altro, sono certo che tutto andrà bene, vivrai in una famiglia che ti vorrà bene, i tuoi genitori credevano che lì avresti trovato un ambiente sereno e adeguato a te. È questo che è stato deciso »
Silenzio.
« Non voglio che ti occupi ancora di queste fantasie. Salutiamoci con gioia e mi raccomando, scrivimi e se non ti sentissi la benvenuta… »
« Non preoccupatevi »
La sua mano estrasse dalla giacca un orologio da taschino, gli diede un fuggevole sguardo per poi tornare a me:
« Credo sia giunto il momento di salutarci. Addio, Lee Ann »
« Addio, zio Arthur »
Un abbraccio.
Salii in carrozza, mio zio fece cenno al cocchiere di andare.
La carrozza cominciò a muoversi scricchiolando, io sprofondai. Mi sporsi col busto fuori del finestrino: il vento mi colpiva. Era freddo, ma non riuscivo a decidermi a ritrarmi.
ENTRAMBI I LIBRI 📚 USCIRANNO IL 23 GENNAIO!


sabato 18 gennaio 2020

IL RISCATTO DI BOWIE, IL GATTO DAGLI OCCHI DI COLORE DIVERSO CHE È DIVENTATO UNA STAR SU INSTAGRAM

Si può abbandonare un gatto perchè affetto da eterocromia, cioè ha gli occhi di colore diverso, uno verde e l'altro blu? A parte che non si deve MAI abbandonare un animale, è per questa assurda motivazione che qualcuno ha lasciato al suo destino un gattino spagnolo. Fortunatamente il micio, in cattive condizioni, è stato recuperato dai dipendenti di una clinica veterinaria, curato e successivamente ha trovato subito un'altra casa grazie a Maria Lloret, che apprezzando la sua diversità, l'ha adottato.
Infatti grazie ai suoi distintivi occhi Maria l'ha chiamato Bowie The Cat, ispirandosi a David Bowie, celebre ed eccentrico cantautore pop e rock ed attore britannico dagli occhi di colore diverso.
L'eterocromia è diventata un "pregio" del magnifico felino che può vantare anche una particolare pelliccia bianca a macchie tigrate. 😍😍
Grazie al suo aspetto molto fotogenico ha debuttato su Instagram a dicembre del 2018 e attualmente ha già conquistato più di 32.000 follower. Ma il profilo social di Bowie diffonde anche dei messaggi importanti come incentivare l'adozione degli animali nei gattili e canili per contribuire alla lotta contro l'abbandono. Seguite Bowie su ➡ INSTAGRAM

martedì 14 gennaio 2020

RECENSIONE DI "THE IRISHMAN" DIRETTO DA MARTIN SCORSESE E CANDIDATO ALL'OSCAR

In occasione delle nomination agli Oscar 2020, Giulio, il collaboratore cinematografico del blog, vi presenta la recensione di "The Irishman", candidato a ben 10 nomination!
Quei bravi ragazzi”, il ritorno.
Martin Scorsese, Robert De Niro e Joe Pesci riuniti per lo stesso film a 29 anni dal capolavoro che li ha visti insieme per la prima volta. De Niro e Pesci, erano già insieme in “C’era una volta in America” di Sergio Leone e ora sono alla loro terza collaborazione. Come se ciò non bastasse aggiungiamo anche Al Pacino, un nome a caso, per la prima volta diretto dal regista newyorkese di origini palermitane, e Harvey Keitel, altro interprete di spicco della vecchia guardia nella rosa dei preferiti da Scorsese.
Quindi “The Irishman” costituisce un evento già soltanto per i motivi sopra elencati ma, ovviamente, non si limita a rappresentare un omaggio a vecchie e nuove collaborazioni. La pellicola è tratta dal racconto del 2004 “L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa”
ed è adattata per lo schermo dalla penna di Steven Zaillian, lo stesso di “Risvegli”, con De Niro e Robin Williams e di “Gangs of New York” sempre diretto da Scorsese.
Distribuito dal 1° novembre 2019 per pochi giorni nelle sale cinematografiche per poi finire sulla piattaforma Netflix, il biopic presenta tutte le peculiarità di una storia filtrata dall’occhio di Martin Scorsese. Fedeltà a fatti e personaggi realmente esistiti e grande attenzione ai rapporti umani che vengono a crearsi tra i principali protagonisti, rendono "The Irishman" una storia epica in una narrazione senza pretese di giudizio.
Frank Sheeran (De Niro), veterano della seconda guerra mondiale, racconta a sé stesso la propria vita e il suo ruolo nella criminalità organizzata statunitense. L’uomo di origini irlandesi, ormai anziano e in una casa di cura, ripercorre le circostanze, le conoscenze e le scelte che lo hanno portato a intraprendere la carriera nella mafia. Dapprima come sicario per conto del clan Bufalino, Sheeran fu assoldato dal boss Russel Bufalino (Pesci) per poi divenire membro di spicco del sindacato degli autotrasportatori degli USA, un’istituzione collusa con la mafia e colma di attività di copertura. Durante questo periodo diventò stretto confidente e guardia del corpo del leader del sindacato Jimmy Hoffa (Pacino) nonché tramite tra lui e Cosa nostra.
La pellicola indugia sapientemente sulle dinamiche che guidano le scelte dei personaggi negli episodi che segnano la loro conoscenza e lo sviluppo dei loro rapporti, tenendo su uno sfondo velato gli accadimenti storico-politici che pur incidono sulla loro vita. Geniale la sceneggiatura che, affiancata dalla sempre impeccabile direzione di Scorsese, traduce in immagini un racconto di omicidi e corruzione riuscendo ad evidenziare lo spessore delle emozioni di personaggi legati non solo da interessi economici e lavorativi ma anche da legami affettivi, con le conseguenti difficoltà di onorare valori come la famiglia e l’amicizia.
Unica pecca: l’estetica di alcune anatomie strettamente connesse all’uso di effetti visivi computerizzati, necessari per ringiovanire un 80enne impegnato ad interpretare un 45enne.
Il difetto di forma va dagli effetti speciali sul viso, cioè i lifting digitali appunto (che in altre produzioni cinematografiche sono qualitativamente di gran lunga superiori) alle movenze fisiche, che esprimono con eccessiva evidenza, l’incoerenza tra corpo dell’attore e corpo del personaggio interpretato, risultando leggermente grotteschi se non addirittura ridicoli in alcune sequenze. La perplessità nasce dal chiedersi perché un cineasta quale è il regista di “Taxi driver” e altri prodotti di eccellenza del cinema mondiale, possa considerare come ottimale un tale risultato nel montaggio finito.
Tuttavia la capacità di narratore supera ogni dubbio visivo, infatti il risultato finale risponde ugualmente ad ogni tipo di esigenza e di pubblico. La cronaca di un’epoca al servizio di una storia che riesce a creare empatia con dei personaggi nei quali un valore come l’amicizia travalica l’esigenza di avere una coscienza. Una storia di umani tentativi di redenzione per un senso di colpa mai assaporato veramente. VOI AVETE VISTO IL FILM? VI È PIACIUTO?

venerdì 10 gennaio 2020

RECENSIONE DEL FILM "QUA LA ZAMPA" DI LASSE HALLSTRÖM IL REGISTA DEI DRAMMI "CANINI" 🐶🐾

Prima di scrivere questa recensione vi avverto che in questo film assisterete per ben quattro volte alla morte di un cane. Come fa l'animale a spirare quattro volte direte voi? Perché il cane protagonista, Bailey, ha il dono della reincarnazione. Sto parlando del film del 2017 "Qua la zampa" diretto da Lasse Hallström (sì il regista che ci ha fatto piangere con "Hachiko"!) e basato sul romanzo di W. Bruce Cameron "Dalla parte di Bailey".
Anche questo film fa versare lacrime (soprattutto a chi ha passato dei lutti per la morte dei propri cagnolini o gattini), però crea anche involontariamente alcuni momenti tragicomici perché Bailey e il suo padroncino sono troppo bersagliati dalla cattiva sorte, sembra di guardare uno di quei cartoni animati degli anni 80 tipo lo sfortunato Remi! All'inizio Bailey nasce come cucciolo meticcio filosofo che si chiede quale sia il vero scopo della sua vita, ma un giorno viene catturato dall'accalappiacani e s'intuisce che viene ucciso (per fortuna il regista ci risparmia la scena!). Successivamente lo spirito del cane si reincarna in un cucciolo di Golden Retriever che rischia di morire per colpo di calore, ma viene prontamente salvato da un bambino di nome Ethan e dalla sua mamma.
Ethan e Bailey diventano inseparabili, crescono insieme e il ragazzo inizia ad innamorarsi e ad eccellere nel football. Poi inizia la tragedia! Il padre di Ethan diventa alcolista, un compagno di scuola di Ethan, in cerca di vendetta, gli brucia la casa: mamma e Bailey vengono calati dal piano superiore e salvati mentre Ethan, lasciato al suo destino, (ma perchè??), si frattura una gamba e deve dire addio alla sua carriera sportiva. La sua vita cambia radicalmente e quando va al college, Bailey, ormai anziano, muore di malattia.

QUANDO ERANO FELICI
Così il Golden Retriever si reincarna nel cane poliziotto Ellie, poi nel Corgi Tino e nel meticcio Buddy, ma non dimenticherà mai Ethan e alla fine i due si rincontreranno (sì finalmente c'è un lieto fine!) e Bailey scoprirà il vero senso della vita. Il cane protagonista è doppiato dalla voce di Gerry Scotti, bravo ma decisamente troppo riconoscibile (anche perchè conduce tanti programmi tv come "Caduta Libera" e "Chi vuol essere milionario"). Ethan, invece, è interpretato da giovane da KJ Apa (noto per il ruolo di Archie nella serie "Riverdale") e da adulto dal celebre Dennis Quaid.
Qua la zampa" è un film per famiglie troppo irrealistico, però sarebbe bello che il nostro amico a quattro zampe, quando non ci sarà più, possa un giorno ritrovarci e il finale positivo ed emozionante risolleva la storia, quindi merita come VOTO 6 +! P.S: in America è uscito il sequel del film, "Qua la zampa - Un amico é per sempre" di Gail Mancuso, con Bailey protagonista di altre reincarnazioni, io non so se lo guarderò, non sono pronta a vedere il cane morire ancora e ancora! 😅

lunedì 6 gennaio 2020

RECENSIONE DI "FROZEN 2" (2019)

Il 25 dicembre sono andata al cinema a vedere finalmente "Frozen 2"! 😍 Il primo film mi era piaciuto tantissimo o non vedevo l'ora di guardare il suo sequel!
Dopo la vicenda raccontata in "Frozen" sono passati ben tre anni e ad Arendelle regna la pace. Elsa ha ormai imparato a governare i suoi poteri, mentre Anna è felice con il suo Kristoff, ma una nuova minaccia proveniente dal passato incombe sul regno. Infatti Elsa è tormentata da una voce misteriosa proveniente dalla foresta che solo lei riesce a sentire e quando risveglia involontariamente i quattro elementi degli spiriti della foresta, decide di partire alla ricerca della verità sui suoi poteri e sul passato del regno insieme ad Anna, Olaf, Kristoff e Sven.
Da come avete potuto leggere dalla trama, questo secondo capitolo è incentrato sull'origine dei poteri (creare e manipolare il ghiaccio e la neve) di Elsa, la sorella maggiore di Anna. É un film più maturo, dark,  movimentato rispetto al precedente, tra battaglie ed inseguimenti, ma è anche ricco di momenti divertenti grazie a Kristoff che vuole fare la proposta di matrimonio ad Anna, ma i suoi buffi tentativi falliscono sempre, alla renna Sven che inaspettatamente canta e al simpatico pupazzo di neve Olaf ⬇
che snocciola battute assurde (io voglio capire chi è questa fantomatica Samantha!) e che è protagonista di uno dei momenti più divertenti del film, quando mimando e narrando fa il riassunto del primo "Frozen" raccontando le vicende di Anna ed Elsa al popolo dei Northuldri che vive nella foresta. "Frozen 2" poi é quasi un musical (tanto che al cinema alcuni padri di famiglia si sono lamentati esclamando "Ancora canzoni, basta!" 😂), ricchissimo di numeri musicali dove i protagonisti spiegano le loro azioni attraverso le canzoni, la mia preferita é "Nell'ignoto" cantata da Elsa, doppiata dalla voce straordinaria di Serena Autieri (una performance da brividi!) e cantata anche in versione rock, nei titoli di coda, da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. La canzone più spassosa, invece, in stile videoclip è "Perso quaggiù" cantata da Kristoff, doppiato da Paolo De Santis. Anche gli effetti speciali sono da applauso, soprattutto l'ambientazione autunnale e la rappresentazione degli elementi: il Fuoco, incarnato in Bruni, una dolcissima salamandra, l'Aria con il vento Zefiro, la Terra con la temibile tribù dei Giganti e l'Acqua con il meraviglioso cavallo di ghiaccio.
E come ogni film Disney che si rispetti, anche "Frozen 2" ha una morale: bisogna imparare a comprendere se stesse per trovare il proprio posto nel mondo, il luogo dove ci sentiamo a casa ed essere felici, anche senza necessariamente un principe azzurro accanto. Questo sequel si conferma all'altezza del primo film! VOTO 7,5